Svolta in vista nella complessa trattativa tra sindacati e Marangoni sul piano di esuberi presentato dalla storica impresa di pneumatici di Rovereto (Trento). Si tiene oggi (lunedì 25 luglio) un nuovo incontro che, dopo le importanti aperture di giovedì scorso, si annuncia essere decisivo. Il management ha infatti presentato per la prima volta un accordo scritto su procedure di mobilità e contratti di solidarietà,  entrando anche nello specifico degli esuberi, che saranno “soltanto” 36, ben al di sotto della richiesta iniziale di 120.

In realtà la procedura di mobilità verrà aperta per 76 dipendenti, ma di questi solo 36 (di cui tre impiegati e 33 operai) lasceranno l’azienda il 24 agosto. A 30 lavoratori verrà applicato il contratto di solidarietà per un anno (ma occorre ancora definire tutti gli aspetti della formazione), mentre altri dieci usciranno volontariamente dall’azienda o raggiungeranno i requisiti per la pensione. Resta la possibilità, inoltre, di poter abbassare ulteriormente questa soglia mediante il trasferimento nella sede aziendale di Parma o in altri comparti del gruppo.

Sono ancora molti, però, i temi in discussione. Il primo è quello degli incentivi all’esodo: l’azienda offre 15 mila euro per dipendente, una cifra che permetterebbe la copertura dello stipendio per meno di un anno e mezzo, mentre i sindacati intendono assicurare a tutti i licenziati due anni di salario, in modo da avere il tempo sufficiente per riqualificarsi. Sullo sfondo, avvertono i sindacati, resta la questione del rilancio dell’azienda e della necessità di nuovi investimenti per superare le attuali difficoltà, che Cgil, Cisl e Uil si augurano si possa costruire assieme alla Regione e a Trentino Sviluppo.