“Mai come oggi il martirio laico di Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina rivive nel sacrificio che ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori in divisa affrontano per difendere i cittadini dal terrorismo e dalla criminalità, spesso a scapito dell'incolumità propria e con i disagi che si ripercuotono nelle rispettive famiglie”. Lo afferma Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil.

“Lo Stato oggi – dice Tissone – chiede ai suoi servitori maggiori sacrifici e straordinari sforzi per combattere un nemico insidioso e terribile, il terrorismo transnazionale di matrice religiosa. Questi sacrifici, spesso, sono richiesti senza fornire una giusta formazione, adeguati mezzi ed un trattamento economico in linea con gli stipendi degli altri poliziotti europei”.

“Siamo nel 2016 - conclude il sindacalista - e, al di là delle vuote enunciazioni di principio, è necessario riconoscere concretamente il lavoro svolto dal personale in divisa dal punto di vista normativo, economico e previdenziale. Questo lo dobbiamo per il rispetto della memoria di chi non c'è più, affinché il loro sacrificio non sia stato vano. Questo lo dobbiamo agli operatori delle forze di polizia che giornalmente si sacrificano e meritano, per questo, identico rispetto”.