"Da quando H3G ha terminato la commessa al call center Globe Network, che a L’Aquila impiega 234 lavoratori, le rassicurazioni dell’azienda sulla volontà di mantenere l’impegno occupazionale sul territorio aquilano si sono susseguite anche a mezzo stampa. Ciononostante, alle parole non sono ancora seguiti fatti" dichiara Martina Scheggi di Slc Cgil Nazionale.

“Da molte settimane ormai, sia in sede sindacale che in occasione dell’incontro che si è svolto al Ministero dello Sviluppo Economico, stiamo chiedendo a H3G di comunicarci il nome del nuovo fornitore che prenderà la commessa in questione" prosegue la sindacalista. 

“Questo permetterebbe alle Organizzazioni Sindacali di procedere con la trattativa con la nuova azienda subentrante per definire le condizioni e le modalità di passaggio dei lavoratori, in virtù delle nuove norme di legge che prevedono la clausola sociale per i cambi di appalto nei call center.”

"Mentre H3G temporeggia in attesa dell’esito della causa aperta contro di essa da Globe Network, le lavoratrici e i lavoratori sono in ferie forzate e non sanno se, come e quando la loro attività potrà proseguire."

"Negli ultimi giorni, però, alcuni quotidiani stanno facendo emergere dettagli della vertenza di cui le Organizzazioni Sindacali non sono state messe a conoscenza, come la nuova data in cui è atteso l’esito del giudizio o l’indirizzo del nuovo call center a L’Aquila a cui H3G dovrebbe affidare la commessa".

“La mancanza di una smentita pubblica da parte di H3G ci conferma che troppe cose si stanno muovendo all’insaputa delle Organizzazioni Sindacali e dei lavoratori” prosegue Scheggi.

“Riteniamo inaccettabile - conclude la sindacalista - che un’azienda come H3G si senta libera di disattendere in questo modo una norma di legge e un accordo siglato in Asstel il 30 maggio scorso. Ci aspettiamo che lunedì 18 luglio, in occasione del prossimo incontro al Mise, l’azienda cambi atteggiamento e ci comunichi il nome del nuovo fornitore, indipendentemente dall’esito della causa con Globe Network. Diversamente, valuteremo tutti gli strumenti, anche legali, per tutelare il diritto alla continuità occupazionale di questi 234 lavoratori”.