Confindustria e Cgil, Cisl, Uil hanno sottoscritto un accordo per consentire, anche alle imprese prive di rappresentanze sindacali, di erogare premi di risultato aziendali collegati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione. Lo rende noto oggi (15 luglio) la Cgil. In tal modo, scrive il sindacato in una nota, "si facilita, per tutte le imprese la possibilità di introdurre retribuzioni collegate ai risultati aziendali e quindi usufruire dei benefici fiscali e contributivi previsti dalla legge di stabilità 2016 per questo tipo di erogazioni".

Le parti inoltre "concordano nel ritenere che l’accordo costituisce un'importante occasione per consentire la diffusione dei premi di risultato nelle imprese di minori dimensioni. L'accordo, infatti, non introduce forme retributive territoriali ma affida alle parti sociali del territorio un ruolo propulsivo per guidare le imprese più piccole verso l'introduzione di forme di salario variabile legate ai risultati aziendali". In questo senso, "l’accordo, confermando il modello della contrattazione basato su due livelli, costituisce la conferma della opportunità della progressiva valorizzazione della contrattazione di secondo livello, anche sotto il profilo dello sviluppo della cultura del coinvolgimento paritetico dei lavoratori nell’organizzazione del lavoro".