Si è conclusa il 30 giugno la raccolta firme, iniziata il 9 aprile scorso, sui tre quesiti referendari promossi dalla Cgil, a sostegno della proposta di legge popolare sulla Carta dei diritti universali del lavoro. Nel territorio di Imola, spiega una nota Cgil, in meno di tre mesi “sono state raccolte 5.510 firme per ognuno dei tre referendum, per un totale di oltre 16.500 firme, tutte certificate e inviate alla Cassazione. Sul territorio sono stati organizzati 71 banchetti, distribuiti 10 mila volantini, coinvolti 17 autenticatori, ma soprattutto hanno messo tutto il loro impegno decine di compagne e compagni, delegate e delegati che, nei luoghi di lavoro e nelle leghe Spi, hanno voluto essere protagonisti diretti di questa grande prova di democrazia e di militanza”.

“Si tratta di un importante risultato - afferma Domenico Giagnacovo, responsabile organizzativo della Cgil di Imola - sia per quanto riguarda il grande consenso sulle nostre proposte sia dal punto di vista della partecipazione democratica e del confronto con le persone che hanno ascoltato, espresso la loro opinione, a volte anche criticandoci, ma soprattutto ci hanno dato fiducia, dicendoci quasi sempre che dobbiamo fare di tutto per garantire un presente dignitoso a lavoratori, pensionati e a chi il lavoro lo ha perso, e per un futuro di diritti ai giovani, non di precariato e incertezze”.