Intesa raggiunta per Meridiana. Dopo una lunga trattativa, che nei giorni scorsi aveva più volte rischiato di interrompersi, nella serata di ieri (lunedì 27 giugno) è stato siglato al ministero dello Sviluppo economico di Roma l'accordo quadro tra governo, azienda e sindacati che porterà la compagnia di Olbia all’interno del perimetro della Qatar Airways. Un accordo fondamentale, che l’aviolinea di Doha aveva posto, già nel “memorandum of understanding” del febbraio scorso, come pre-condizione  per l’acquisizione del 49 per cento del capitale di Meridiana.

L'accordo quadro “pone le basi per una partnership strategica con Qatar Airways e garantisce la predisposizione di favorevoli condizioni di sviluppo”. A dirlo sono Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Ugl Trasporto Aereo, rimarcando però “l'insoddisfazione per gli esuberi dichiarati dall'azienda e l'incapacità manifestata per la ricerca di maggiori riduzioni numeriche, motivo per il quale non è stato possibile sottoscrivere una positiva chiusura di confronto ai sensi della procedura 223/91”. Il sacrificio in termini di risorse, prosegue la nota sindacale, è il primo “motivo di vero dolore, ma grande è la convinzione, ribadita nell'accordo, che nell'arco dei prossimi tre anni si determinino positive condizioni di sviluppo per consentire l'assorbimento delle eccedenze”.

Il primo nodo controverso è stato appunto quello degli esuberi. L’intesa ne prevede 396, meno della metà dei 955 chiesti inizialmente dalla società araba: 325 sono assistenti di volo, 41 sono addetti di terra e 30 sono manutentori di Meridiana Maintenance (per questi ultimi si prevede un’ulteriore riduzione grazie all’introduzione di nuovi contratti part-time a tempo indeterminato). All'azienda, inoltre, è stato imposto il vincolo del diritto di prelazione per 36 mesi per l'assunzione dei lavoratori in mobilità. I 396 dipendenti in mobilità non saranno certo abbandonati. Per loro è previsto un primo periodo di due anni con una retribuzione mensile pari all'80 per cento dell'ultimo stipendio lordo. Finita questa tranche, si aprirà un secondo periodo, anch’esso di due anni e sempre all'80 per cento dello stipendio mensile lordo, garantito dal Fondo Volo.

Il secondo punto di attrito ha riguardato il contratto di lavoro. “È stato sottoscritto il nuovo contratto di lavoro unico per il gruppo, che recepisce il contratto collettivo nazionale di lavoro parte generale e sezione vettori” spiegano i sindacati: “Per consentire l'avvio delle operazioni della nuova azienda è stato condiviso un integrativo aziendale che offre garanzie di flessibilità”. L’accordo quadro avrà una durata triennale (e non quinquennale come richiesto dall’azienda). Per i piloti con la retribuzione più alta è previsto un taglio del 20 per cento dello stipendio, mentre i piloti Air Italy, che finora percepivano stipendi inferiori, avranno un incremento della propria retribuzione.

Soddisfazione hanno anche espresso il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio e il viceministro Teresa Bellanova, che hanno seguito l’intera trattativa sino alla firma di ieri sera. “Il piano industriale – ha commentato Delrio – è robusto e, accompagnato dalle prerogative dell’accordo, prevede sia la possibilità di rientro dei lavoratori in mobilità sia nuove possibilità di occupazione e sviluppo, a fronte di uno scenario che poteva essere molto più doloroso per i lavoratori e per i collegamenti aerei”. Un accordo, ha concluso il titolare del dicastero, che “potrà garantire un rafforzamento della presenza della compagnia in Italia con servizi per la Sardegna e internazionali, come con la nuova rotta Doha-Milano-Chicago”.