Art. 20

Diritto al sostegno dei redditi da lavoro

1. Tutti i lavoratori hanno diritto, in caso di disoccupazione involontaria, anche per periodi dell’anno, e di contrazione dell’attività produttiva ad un sistema assicurativo che preveda trattamenti economici tali da assicurare loro un’esistenza libera e dignitosa.

2. Il Governo è delegato entro 12 mesi dall’entrata in vigore della presente legge a provvedere con uno o più decreti legislativi a disciplinare per il lavoro autonomo i diritti di cui al precedente comma, avendo a riferimento principi e regime dei costi relativi al lavoro subordinato.

 

Quella del sostegno al reddito in caso di disoccupazione è "una delle riforme mancate del governo in termini di universalizzazione dei diritti". Lo ha detto ai microfoni di Radioarticolo1 l'economista Marta Fana, commentando l'articolo 20 della Carta dei diritti universali del Lavoro, nella nuova puntata della rubrica quotidiana "Una firma per il Lavoro", che analizza appunto, articolo per articolo, la proposta di nuovo Statuto avanzata dalla Cgil.

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Per Fana, "il Jobs Act, introducendo la Naspi, non ha fatto altro che cambiare i criteri per la concessione dell'assegno di disoccupazione, ma continuando a penalizzare i precari, che hanno una forte discontinuità contributiva". Ma più in generale, secondo l'economista, il diritto al reddito "va ricompero tra i diritti di cittadinanza" e quindi "garantito sia a chi perde il lavoro e sia a chi un lavoro ancora non ce l'ha". "In questo - conclude Fana - l'Italia è in forte ritardo e una riforma del welfare sociale è necessaria, anche perché la povertà è aumentata soprattutto tra i giovani in cerca di prima occupazione".