Si tinge di giallo la facciata della sede della Cgil Palermo, in via Meli 5, che da oggi espone uno striscione che richiama a cercare la verità sull'uccisione di Giulio Regeni. La Cgil Palermo, assieme alla Camera del Lavoro di Bagheria - che per prima esporrà un banner che poi farà il giro delle altre sedi delle Camere del Lavoro della provincia di Palermo - ha aderito così alla campagna lanciata da Amnesty Internazionale e di Repubblica per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca nell'oblio, catalogato tra le tante 'inchieste in corso', o affossato da una versione ufficiale del governo del Cairo.

“La verità sulla morte di Giulio Regeni riguarda la città di Palermo e la nostra provincia e tocca in prima persona noi, che ci associamo alla richiesta di verità e giustizia esponendo uno striscione in tutte le nostre sedi”, dichiarano il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo e la segretaria Cgil Bagheria Adele Cinà.

La Cgil, d'accordo con Amnesty e con il comitato promotore 25 Aprile, la sera del 24 aprile esporrà lo striscione giallo con il nome di Giulio Regeni a piazza Bellini, sulla scalinata della chiesa, per il ballo in piazza con l'orchestra popolare di Arci Tavola Tonda. E e il 25 aprile a Casa Professa, sulla cancellata.

“L'anno scorso le giornate della Liberazione a Palermo furono dedicate a Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano ucciso in Afghanistan da fuoco amico – spiega Mario Ridulfo, segreteria Cgil Palermo - Quest'anno abbiamo deciso di dedicarle a Regeni come gesto di solidarietà e vicinanza e per associarci alla ricerca di verità sulla sua morte”.