Vertenza Italcementi. I sindacati giudicano negativamente l'incontro che si è svolto oggi (20/4) nella sede di Confindustria Bergamo con la direzione di Italcementi per fare il punto delle varie situazioni presenti in Lombardia. Le parti non hanno trovato nessuna condivisione sulla gestione degli esuberi e Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl, hanno deciso di chiedere un incontro con Valentina Aprea, assessore all'Istruzione, al lavoro e alla formazione e della Regione Lombardia. Prevista per i prossimi giorni un'assemblea con i lavoratori nei prossimi giorni e il rafforzamento il presidio permanente davanti alla portineria centrale del gruppo in via Camozzi a Bergamo, mentre è confermata la partecipazione allo sciopero proclamato per il 29 aprile.

Nell'incontro, scrivono i sindacati in una nota, l'azienda ha annunciato che i lavori di "remotizzazione" (funzionamento a distanza degli impianti avvalendosi delle tecnologie informatiche) degli impianti di betonaggio di Calcestruzzi ( 20 in Lombardia ) nei territori di Brescia e Milano si avvieranno dal mese di Settembre-Ottobre e che le posizioni lavorative collocabili in Cigs sono 19 su 58 lavoratori in organico.

Per quanto concerne lo stabilimento di Calusco, che occupa alla data attuale 150 lavoratori di cui 9 in Cigs, il forno verrà riattivato dal 2 Maggio e farà una fermata per manutenzione ordinaria (che durerà 4/5 settimane) dall'inizio di Settembre. Il fermo attuale è dovuto ad un calo di mercato. Per quanto riguarda lo stabilimento Rezzato che occupa 127 lavoratori, l'azienda ha confermato l'avanzamento dell'attivazione degli investimenti previsti nel biennio 2016-2017 per l'importo di 8,35 ml di euro, il forno del cemento grigio si ferma dal 20 Agostoper 5 settimane. Procede come previsto l'adeguamento dell'organico dello stabilimento stabilizzando 12 lavoratori negli ultimi 4 mesi. Questa operazione consente allo stabilimento di Rezzato, come quello di Calusco, di colmare i vuoti di organico con mobilità professionale infra-gruppo senza attingere professionalità all'esterno del gruppo Italcementi.

Per quanto riguarda la gestione degli esuberi questo, nel racconto dei sindacati, questo quanto emerso nell'incontro:       

- le proposte di posizioni lavorative (Job posting ) annunciate da Heidelberg allo stato attuale non sono accompagnate da un piano sociale nei confronti dei lavoratori ( es. pagamento affitto alloggio, rimborso spese, salario non inferiore a quelli percepito in Italia, ecc), pertanto questo rende impossibile per i Lavoratori  accertare le varie proposte. I sindacati hanno chiesto che la famiglia Pesenti intervenga nel definire e concordare con le Rsu un piano adeguato che consenta ai lavoratori di valutare le varie proposte;

- I tempi entro i quali il lavoratore dovrebbe esercitare la scelta tra le varie ipotesi che concorderemo (ricollocazione interne al gruppo, ricollocazioni esterne, ricorso al part-time., individuazione criteri sostegno al reddito, ecc) nelle politiche attive deve essere non superiore a 3 mesi dalla data del closing. "Abbiamo affermato - spiega la nota – che è un tempo troppo ridotto per fare scelte strutturali che comportano un cambiamento consistente nella vita delle persone e dei loro affetti";

-  I profili professionali in  esubero non sono ad oggi noti e non è detto che coincidano con quelli che prevede il gruppo Heidelberg. "Questo è un presupposto fondamentale per discutere di fungibilità professionale, di ricollocazione interna ed esterna al gruppo, di mobilità lavorativa, di ricorso al part-time in alternativa all'esubero. Non possiamo permetterci che gli esuberi siamo gestiti dall'azienda con delle liste di proscrizione.

"Come è noto non sufficiente affermare che si attiveranno le politiche attive per la gestione degli esuberi se mancano i presupposti minimi per definire il perimetro entro il quale svolgere la trattativa. Per questo abbiamo ribadito che la famiglia Pesenti deve passare dalle parole ai fatti supportando in termini concreti il piano sociale", conclude la nota.