PALERMO - I sindacati siciliani degli edili, in una nota, esprimono “forte preoccupazione” per i possibili risvolti negativi sull’occupazione dell’inchiesta  “Dama nera” che sta travolgendo l’Anas. La richiesta alle istituzioni è “di porre in essere rapidamente tutti gli strumenti legali a salvaguardia del lavoro e del salario delle maestranze occupate nei cantieri, oltre 500, e garantire il completamento delle opere in  corso”. 

Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil siciliane si dicono “allarmate per il coinvolgimento nell’inchiesta di imprenditori siciliani e di rappresentanti delle associazioni datoriali.  Queste associazioni – scrivono – oltre a dotarsi di codici etici devono anche applicarli in modo puntuale  nella selezione dei propri vertici. Occorre mettere fine alla corruzione  e all’illegalità  che si annidano nel settore degli appalti – sostengono i sindacati – ma anche alla stagione delle opere incompiute, dando corso al cambiamento di rotta intrapreso a livello nazionale con l’approvazione della nuova legge sugli appalti”.