La Fp Cgil ed la Fp Cgil medici esprime piena solidarietà ai medici sospesi dall’Ordine dei medici di Bologna ritenendo che la decisione sia stata presa sulla base di considerazioni infondate. E' quanto si legge in un comunicato stampa.I provvedimenti disciplinari recentemente emanati dall’Ordine dei medici di Bologna nei confronti di alcuni colleghi del 118 colpiscono professionisti capaci e stimati che negli anni hanno sostenuto e costruito un organizzazione moderna ed efficiente che ha investito ed investe sulla professionalità integrata e che ha costruito un modello organizzativo e di integrazione professionale che ha fatto scuola.

L’aver sanzionato con l’accusa di “istigazione all’esercizio abusivo della professione” l’utilizzo di modalità operative coerenti con le linee guida delle principali società scientifiche dell’emergenza urgenza, appropriate sul piano clinico e riconosciute di indubbia efficacia lascia un sapore amaro a chi, come noi, conosce molto bene l’importanza dell’integrazione tra le professioni.

Colpire così duramente i colleghi medici che hanno fatto dell’integrazione tra le professioni sanitarie un modello di efficienza e di qualità significa anche voler vanificare il superamento delle divisioni schematiche, a compartimenti stagni, che caratterizzava l’organizzazione sanitaria. Già da tempo in Emilia Romagna ed in altre Regioni questo modello è ampiamente superato ed è faticosamente alla ricerca di standard organizzativi rispondenti anche alle norme sulla responsabilità professionale.  Non è così che si tutela la salute dei cittadini e nemmeno che si favorisce un sistema sanitario moderno e coerente con l'evoluzione dei bisogni e delle competenze dei professionisti. A tutti, evidentemente tranne all'Ordine dei medici di Bologna, è ormai chiaro che un sistema sanitario moderno efficace ed efficiente è strettamente legato all'integrazione delle professionalità e competenze e non certo a mantenere obsolete, se non pericolose, divisioni basate su scale gerarchico- professionali.

Intervenire in questa maniera, continua la nota, nell'ambito di protocolli/procedure inter professionali (per altro validate da Regione e linee guida internazionali), rappresenta inoltre un vulnus a quel clima proattivo e collaborativo elemento essenziale per motivare e sostenere i professionisti che garantiscono con totale abnegazione il loro servizio alla collettività. Anche noi quindi auspichiamo un ripensamento dell'Ordine dei medici di Bologna, volto a correggere un provvedimento disciplinare utile solo ad innalzare inopportuni quanto desueti “steccati” professionali.