“Consolidare e allargare gli strumenti di alternanza scuola-lavoro in Trentino è un impegno che va perseguito con determinazione. Per questo la decisione della Giunta provinciale di estendere i tirocini nei curricula formativi degli studenti delle scuole secondarie e della formazione professionale è positiva. Ora  però vanno attuate queste previsionu puntando a tirocini formativi di qualità. Altrimenti rischia di essere un’occasione perduta e il Trentino non se lo può permettere”. Lo dichiarano unitariamente i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Franco Ianeselli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti commentando la notizia della approvazione di una delibera con cui la Giunta della Provincia autonoma di Trento ha recepito i contenuti della legge 107/2015 nella quale è stato delineato un sistema nazionale di alternanza scuola-lavoro.

“Già da anni - ricordano i tre segretari generali - in Trentino si sperimenta concretamente un sistema di alternanza a partire dall’esperienza dell’apprendistato. Ora si tratta di estenderlo e di aumentarne la qualità monitorando l’utilizzo dei tirocini e valutandone periodicamente gli esiti sia sul versante formativo che su quello occupazionale”. Per i sindacati il faro deve essere mantenuto fisso sulla qualificazione degli stage e delle imprese ospitanti. Come accade in Tirolo, anche le aziende infatti dovrebbero attrezzarsi al meglio perché l’esperienza dello stage sia effettivamente formativa. “ Il tema è già stato posto in commissione provinciale per l’impiego. Va infatti verificato il fabbisogno reale delle imprese.  C’è il rischio che non ci siano tante aziende disposte ad attivare tutti i tirocini preventivabili”.

Per questo motivo Cgil Cisl Uil del Trentino chiedono alla Giunta di coinvolgere e tenere aperta la partecipazione alla definizione del sistema di alternanza a tutte le parti sociali, datori di lavoro e organizzazioni sindacali. “Crediamo sia interesse di tutti - concludono Ianeselli, Pomini e Alotti - siglare un accordo quadro provinciale che aiuti il sistema ad aumentare la qualità della proposta formativa trentina”.