Giovedì 25 febbraio si svolgerà lo sciopero dei lavoratori delle aziende del gas della Toscana. Saranno interessate le sedi regionali di 2i Rete Gas, Asa, gruppo Estra, Gergas, Gesam, Italgas e Toscana Energia (in tutto, si tratta di quasi 2.000 lavoratori). Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno provveduto a riprogrammare per il 25 febbraio l’iniziativa di sciopero, in precedenza prevista per il dicembre scorso, e sospesa in seguito alla convocazione delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali presso il Mise. Incontro, però, che non ha prodotto gli avanzamenti auspicati dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore.

Con l’agitazione, spiega Fabio Berni (segretario Filctem Toscana), “i lavoratori del gas della richiedono alle istituzioni di governo, locale e nazionale, e alle aziende del settore, di dare risposta ai problemi riguardanti le garanzie occupazionali, la gestione del rapporto di lavoro e a quelli di natura previdenziale, che si verificheranno in caso di passaggio di gestione del servizio di distribuzione gas. Le tre sigle, infatti, hanno ribadito i motivi di forte preoccupazione per le sorti dei lavoratori delle aziende di distribuzione del gas, in conseguenza dello svolgimento delle previste gare di appalto, che dovranno essere bandite nella Regione da parte delle amministrazioni locali”.

“Se i comuni capoluogo non dovessero inserire nei bandi di gara – prosegue l'esponente Cgil – garanzie analoghe all’articolo 2.112 del Codice civile, l’affidamento del servizio di distribuzione del gas - invece che avvenire sulla base del miglioramento della qualità del servizio, dei livelli di sicurezza, delle estensioni e degli investimenti e sul contenimento delle tariffe per i cittadini e le imprese - avverrebbe sulla compressione dei diritti normativi e sul peggioramento delle condizioni retributive e previdenziali dei lavoratori. In tal modo, rischierebbe di verificarsi anche una pesante e non consentita distorsione della parità di condizioni (prevista dalle normative in vigore) per le aziende che dovessero partecipare alla gara, favorendo quelle che operano fuori dal territorio e penalizzando le attuali gestioni”.