“La Rai torni a essere una sede produttiva, come lo era prima che venisse chiusa la struttura di programmazione radiofonica e televisiva, alla cui scuola sono cresciuti decine e decine di registi, musicisti, attori, di talenti”. Lo dichiara Maurizio Rosso, segretario della Slc Cgil Sicilia, intervenuto oggi in una conferenza stampa per denunciare il progressivo svuotamento del servizio di informazione “Mediterraneo”, che dal 28 febbraio tornerà in onda senza più il gruppo di attori e consulenti musicali che per 20 anni ha collaborato alle trasmissioni.

L'Slc Cgil di Palermo ha lanciato l'invito alla Regione di investire sulla “fabbrica della conoscenza” con una politica culturale adeguata e ha annunciato l'organizzazione di una tavola rotonda, con i rappresentanti dei settori del mondo della Cultura, dello Spettacolo e dell'Informazione, per mettere in campo dei progetti e chiedere un confronto con le istituzioni. “La continua fuga delle grandi industrie deve essere fermata. E in questo senso la potenzialità di una sede come quella della Rai deve essere difesa: la Regione siciliana, come fanno le altre regioni italiane, crei accordi strategici e forme di collaborazione con le istituzione del circuito culturale, a partire dalla Rai, e creda nel settore, con la consapevolezza che la cultura e lo spettacolo oggi sono importanti volani di sviluppo per l'economia – hanno aggiunto Maurizio Rosso e l'attrice Consuelo Lupo, del sindacato attori, in rappresentanza degli attori ai quali, dopo 20 anni non è stato rinnovata la collaborazione - Oggi i Paesi più avanzati sono quelli che investono in cultura, informazione, innovazione e ricerca. Ci sono città come Londra e come New York dove la Cultura è la prima industria. La Rai, in questo senso, con la sua struttura di viale Strasburgo costata 47 miliardi di euro, il suo auditorium, le sue sale di registrazione, alcune mai aperte al pubblico, potrebbe avere un ruolo determinante per la crescita culturale della città e per la promozione turistica dell'Isola, nel quadro di una una programmazione politico culturale della durata di 365 giorni l'anno. E ' un settore nel quale si possono cerare migliaia di posti di lavoro”.

All'incontro, tra gli altri, ha partecipato il presidente dell'Assostampa Giancarlo Macaluso, che ha portato la solidarietà del sindacato dei giornalisti e ha descritto la situazione generale di crisi con i numerosi tagli nel campo dell'informazione, citando l'esempio dei recenti casi della chiusura di Antenna Uno e dei contratti di solidarietà a Tgs. Macaluso ha condiviso l'importanza dell'organizzazione di una iniziativa pubblica per mettere al centro lo stato generale della cultura e dell'informazione in Sicilia.