Segnali di attenuazione della crisi in un quadro che però rimane fragilità e con una serie di incertezze confermate. Questo, in estrema sintesi, il senso del Focus Economia Toscana realizzato da Ires e Cgil regionali. L’analisi dei dati macro-economici confermano le tendenze in atto da tutto il 2015. La cassa integrazione si riduce sensibilmente nel periodo gennaio-dicembre 2015 a 33 milioni e 700 mila ore contro gli oltre 60 milioni di ore del 2014. Da notare la possibilità di ridotto accesso alla cassa in deroga ( solo 5 mesi) che nel 2016 si ridurranno ad un massimo di 3 mesi. Tuttavia, al netto della deroga, si registra un importante calo del 16,3% dell’ordinaria e del 46,3% della straordinaria che costituiscono un’inversione di tendenza significativa.

"Giova comunque ricordare – si legge in una nota Ires e Cgil – che il ricorso alla cassa in Toscana si colloca su un livello di 5 volte superiore rispetto a prima della crisi cioè il 2007. Gli avviamenti totali, eccetto l’agricoltura e il lavoro domestico, crescono secondo Inps nel 2015 del +6,2% sul 2014 che a sua volta però, senza incentivi, aveva fatto registrare un + 4,8% sul 2013. Gli avviamenti totali sono passati infatti dai 296.504 del 2013 ai 310.865 del 2014 ai 330.306 del 2015. Si alza invece considerevolmente in virtù degli incentivi che dal 2016 saranno più che dimezzati, il numero degli avviamenti con contratto a tutele crescenti” .

Sono invece 108.398 gli avviamenti a tempo “indeterminato” dei primi 11 mesi 2015 (+34,9%) contro gli 80.351 del 2014. Da notare una crescita anche delle cessazioni a tempo indeterminato (+6,6%) che diventano 101.567 contro le 95.270 del 2014. Nel 2013 erano state 95.836 quindi dopo un calo lieve nell’anno appena trascorso hanno cominciato a crescere nuovamente.  Il saldo tra avviamenti e cessazioni a tempo indeterminato risulta quindi di appena 6.831 unità. In netto calo sia l’apprendistato con un - 17,8% mentre le trasformazioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato crescono a 32.722 contro le 26.177 del 2014 (+22,4%), ma risultano essere inferiori al 2013, anno senza incentivi, quando furono 34.285. Nel 2015 quindi le trasformazioni risultano il 4,6% in meno del 2013.

Fuori controllo l’uso dei voucher che sfiorano gli 8 milioni (7.954.250 in tutto il 2015), uno strumento che maschera il lavoro nero e vera e propria frontiera del nuovo precariato. L’aumento del 78% della Toscana si colloca 12 punti sopra la media nazionale che è del 66,1%. I disoccupati, pur in calo all’8.5%, risultano 148.000, cioè circa 60.000 però sopra il dato di inizio crisi del 2008 quando erano 88.000. Secondo i dati Prometeia le ore lavorate sono inferiori del 6% a quelle di prima della crisi pur con uno stock di occupati che ( anche per un maggior numero di persone che si è riaffacciata sul mercato) si avvicina a quello del 2008. Ciò significa che la qualità del lavoro e i contratti orari sono ridotti e di peggiore qualità. I percettori di indennità di disoccupazione variamente denominata a seguito delle riforme di Legge crescono nel 2015 rispetto al 2013 del 12% e questo costituisce un’altra parziale spiegazione del calo della cassa integrazione.

Stagna di nuovo l’industria (-0,4%), continua il calo delle costruzioni ( -13,6%) settore che probabilmente non raggiungerà più i livelli precedenti , crescono commercio e servizi vari. La stima Prometeia per Ires per il 2016 lascia intravedere qualche ottimismo, tuttavia ancora troppo legato alle dinamiche endogene di cui le tempeste borsistiche di questi giorni possono costituire l’avvisaglia. A situazione economica interna e internazionale confermata, la stima di crescita 2016 del PIL si pone intorno al 1,4% con un aumento dei consumi del 1,7% e degli investimenti del 2,6%. Tale crescita non pare in grado di invertire sensibilmente la tendenza rispetto ai cali degli anni precedenti, ma costituisce comunque un segnale positivo. Le possibili manovre restrittive a livello nazionale da più parti paventate possono invertire completamente la tendenza.

Stesso discorso per l’export, elemento trainante dell’economia toscana ma soggetto alle oscillazioni derivanti dal rallentamento di molte delle economie dei paesi di sbocco. Continua la situazione difficile del credito, legata anche alle recenti decisioni europee sulla bad bank, alle scelte nazionali sul riordino e riassetto delle banche di credito cooperativo, alla speculazione internazionale e alla crescita esponenziale delle sofferenze. Le sofferenze in Toscana, infatti, sforano i 16 miliardi; gli impieghi vivi continuano la corsa al ribasso, sia nell’industria, che nei servizi che nelle costruzioni. Il tasso di crescita dei depositi si riduce rispetto al passato.

Per Fabio Giovagnoli, presidente di Ires Toscana, “ i dati evidenziano un andamento positivo ma con margini di crescita molto lenti che fanno presupporre un limite nelle prospettive cicliche. La debolezza della domanda interna e il turbolento quadro internazionale non lasciano presagire significativi miglioramenti a breve.” Per Daniele Quiriconi, responsabile mercato del lavoro della segreteria regionale Cgil, “i dati sull’occupazione, depurati dagli elementi di stagionalità, evidenziano una debolezza in quantità e qualità del lavoro creato. Non si registrano peraltro, se analizzati in un ciclo almeno biennale, scostamenti importanti nonostante la massa imponente di incentivi destinati dalle scorse L. di stabilità alle assunzioni. I prossimi mesi, con la drastica riduzione dei bonus, sapranno dirci la verità sul dinamismo del mercato del lavoro anche in Toscana”.