MONZA - “Mentre sindacati e lavoratori attendevano risposte su un piano industriale che rilanciasse le produzioni, Star ieri mattina (11 febbraio, ndr) ha incontrato il ministro dello Sviluppo Federica Guidi e, senza i sindacati, ha annunciato 35 esuberi entro giugno e altri trenta nei prossimi mesi, salvo promettere 25 milioni di investimenti sul sito. Nel pomeriggio, mentre si svolgeva un incontro tra Cgil, Cisl, Uil, Assolombarda e l’azienda a Monza, la Star ha convocato ad Agrate gli operai per annunciare i licenziamenti”. A diro è Maurizio Laini, segretario generale della Cgil Monza e Brianza.

Star è un brand storico del territorio: 246 lavoratori occupati in quello che fu un sito straordinariamente grande e importante (220mila metri quadri di superficie, tanti per ospitare 3.500 lavoratori quindici anni fa), oggi quasi deserto. Dadi per brodo, infusi e sughi per pasta le produzioni rimaste: quelle innovative – a partire dal brodo liquido – realizzate in Spagna o in Polonia e commercializzate in Italia come italian food. “L’invocazione della GB Foods Star di Agrate alla responsabilità sociale – osserva Laini – è una millanteria. La responsabilità sociale dei lavoratori e di Cgil Cisl Uil è finita nel momento in cui l’azienda ha scelto la strada della provocazione aperta nei confronti dei lavoratori, delle bugie sulla strategia industriale, delle promesse non mantenute reiterate”.

A giudizio delle sigle sindacali, gli investimenti annunciati non serviranno a finanziare un piano industriale che non c’è, bensì a valorizzare l’area dal punto di vista immobiliare. Le tre confederazioni hanno annunciato “la sospensione delle relazioni sindacali con Assolombarda fino a un necessario chiarimento; una richiesta al Mise di incontro sul piano industriale; un volantinaggio (mercoledì al mercato) e un’assemblea pubblica (nei prossimi giorni) ad Agrate perché a soffrire è un intero territorio e la sua vocazione industriale e manifatturiera”.

“Il disprezzo dell’azienda dimostrato nei confronti dei lavoratori – conclude Matteo Casiraghi, segretario generale della Flai Cgil locale – merita una risposta di mobilitazione adeguata. Non possiamo più credere alle favole narrate da chi per primo si pone sulla strada del conflitto e dello scontro. Proveremo con tutti i mezzi a salvare i posti di lavoro: certo è che si è rotto uno sforzo di collaborazione e si è stracciata tutta la disponibilità al dialogo che Flai, Fai e Uila hanno sempre dimostrato ai tavoli”.