"Il Governo convochi Piaggio Aerospace". È quanto sollecita la Fiom ligure, dopo che II bilancio 2014 è stato approvato nell'agosto 2015 con 112 milioni di perdite, a fronte di ricavi per 170 milioni e un indebitamento pari a 423 milioni. L'obiettivo del pareggio è stato procastinato a quest'anno, ma le notizie che arrivano dal gruppo industriale dicono che la società versa in difficoltà strutturali. Il fondo Mubadala, azionista al 100%, si dice non abbia più intenzione di sborsare un euro. In difesa dei 1.200 lavoratori, che l'azienda impiega nei due stabilimenti liguri (Villanova d'Albenga e quel che resta di Sestri Ponente), le istituzioni locali, che fanno pressing su Finmeccanica: l'obiettivo è convincere Mauro Moretti a entrare in Piaggio, ma da piazza Monte Grappa a Roma fanno capire che per il gruppo controllato dal Tesoro non è tempo di fusioni.

II sindacato lotta contro il silenzio dell'azienda. Antonio Caminito, della Fiom Cgil locale, denuncia: "Sono mesi che chiediamo sia illustrata la reale situazione in cui si trova l'azienda sul piano finanziario e produttivo. Alle nostre domande su quali e quanti ordinativi, a chi, con quali contratti, mai una risposta chiara. Gli stessi budget preventivi, approvati negli ultimi tre anni, hanno subìto sistematicamente una variazione in negativo. Non è chiaro quale accordo e con quali contenuti siano ora vigenti con le banche".
 
A tale proposito, l'unico accordo conosciuto è una convenzione di risanamento, firmata e depositata presso un notaio di Milano, con contenuti diversi da quelli sottoscritti da azienda, governo e sindacato il 10 giugno 2014. "L'azienda si era impegnata a fornire gli aggiornamenti documentali richiesti dalle banche – conclude l'esponente Fiom –, ma naturalmente non ha fornito nulla". Il sindacato è in attesa di un incontro con il ministero, affinchè l'azienda dica finalmente cosa si devono aspettare i lavoratori.