"Anche la Cgil pensa che 'È ora di essere civili', e per questo ha aderito, parteciperà e invita tutti e tutte a prendere parte alle manifestazioni #svegliatitalia, che si terranno in tante piazze d'Italia il 23 gennaio. La confederazione torna a chiedere a Governo e Parlamento di approvare leggi per uno stato laico, contro la discriminazione e per la dignità, i diritti e i doveri di tutti i cittadini e tutte le cittadine". Così il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, annuncia l'adesione del sindacato di corso Italia alle manifestazioni di sabato prossimo e interviene sul tema delle unioni civili.

"Da tempo – sostiene Lamonica –, assistiamo a una campagna reazionaria e di vera e propria disinformazione a contrasto del ddl Cirinnà, un disegno di legge su diritti e doveri delle coppie di fatto e delle coppie di persone dello stesso sesso e a garanzia dei loro figli e figlie, un primo passo verso l'uguaglianza".

Per la dirigente Cgil, "si tratta del frutto di una lunga e complessa mediazione tra partiti che, pur ponendo l'Italia lontano dalle legislazioni di tutta l’Europa occidentale che hanno già riconosciuto il matrimonio civile e l'adozione anche per gay, lesbiche e trans, e pur certificando una disparità di trattamento tra cittadini, riconosce alcuni diritti, alcuni doveri e alcune tutele che rappresentano un utile avanzamento non più rinviabile".

"L'adesione della Cgil - spiega ancora l'esponente sindacale – ha il senso di sostenere le persone e la politica, affinché si vada avanti senza cedere ai tanti diktat conservatori e senza accettare ulteriori umilianti mediazioni. Governo e Parlamento guardino finalmente in faccia la realtà e approvino leggi per uno stato laico, contro la discriminazione, per la dignità e la parità di diritti e doveri di tutti i cittadini e di tutte le cittadine del Paese". Di seguito le prime adesioni

LAZIO

Iniziano dunque a mobilitarsi anche le singole strutture nei territori.  “La Cgil di Roma e del Lazio ha aderito e parteciperà sabato 23 gennaio alla manifestazione #svegliatitalia a sostegno del ddl Cirinnà sulle unioni civili, in discussione al Senato a partire dal 28 gennaio". Così, in una nota, il segretario regionale Roberto Giordano, la responsabile del Coordinamento Donne Donatella Bruno e l’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil di Roma e del Lazio.

"La nostra organizzazione - continua la nota -  in prima linea nella lotta a qualsiasi discriminazione di genere sia nella sua quotidiana azione di contrattazione sociale e territoriale con i sindaci e le istituzioni locali sia negli accordi aziendali, da tempo sostiene il riconoscimento di eguali diritti e opportunità per le coppie di fatto, a tutela della libertà di scelta e di autodeterminazione. Sabato saremo a fianco delle associazioni con cui da sempre condividiamo le battaglie in nome di uno stato laico che riconosca i diritti e i doveri di tutti, nessuno escluso”.

MARCHE

Anche la Cgil Marche pensa che “È ora di essere civili”. Per questo aderisce alle manifestazioni #svegliatitalia del 23 gennaio. Da troppo tempo, spiega una nota sindacale, assistiamo “a una campagna reazionaria e di vera e propria disinformazione a contrasto del ddl Cirinnà, un disegno di legge su diritti e doveri delle coppie di fatto e delle coppie di persone dello stesso sesso e a garanzia dei loro figli e figlie”. Questo disegno di legge, spiega la Cgil Marche, rappresenta “un primo passo verso l'uguaglianza, ed è il frutto di una lunga e complessa mediazione tra partiti che, pur ponendo l'Italia lontano dalle legislazioni di tutta l’Europa occidentale che hanno già riconosciuto il matrimonio civile e l'adozione anche per gay, lesbiche e trans, e pur certificando una disparità di trattamento tra cittadini, riconosce alcuni diritti, alcuni doveri e alcune tutele che rappresentano un utile avanzamento non più rinviabile”. L'adesione della Cgil, che dal 1980 attraverso l'istituzione del settore Nuovi Diritti, promuove la piena parità di tutte le lavoratrici e i lavoratori indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, ha il senso “di sostenere le persone e la politica affinché si vada avanti senza cedere ai tanti diktat conservatori e senza accettare ulteriori umilianti mediazioni”. In conclusione, la Cgil Marche invita governo e Parlamento “a guardare finalmente in faccia la realtà e ad approvare leggi per uno stato laico, contro la discriminazione, per la dignità e la parità di diritti e doveri di tutti i cittadini e di tutte le cittadine di questo paese”.

Le manifestazioni nelle Marche
ANCONA: ore 16.30 (corteo da piazza Roma a Prefettura)

VENETO

La Cgil del Veneto e l’Ufficio Nuovi Diritti della Cgil regionale aderiscono alle manifestazioni organizzate nel Veneto per sabato 23 gennaio a sostegno del disegno di legge Cirinnà sulle Unioni Civili che andrà in discussione in Senato il 26 gennaio. “Al Parlamento – sostiene la Cgil – chiediamo di legiferare per il riconoscimento di pari dignità e di pari diritti a gay, lesbiche e transessuali, cittadini e cittadine di questo Paese, alle loro famiglie, ai loro figli, come da tempo accade nel contesto europeo e internazionale. Il Disegno di Legge Cirinnà sulle Unioni Civili rappresenta un passo avanti che va sostenuto e che non deve essere oggetto di ulteriori mediazioni, in particolare per quanto riguarda l’adozione del figlio del partner". Per questo "la Cgil invita alla partecipazione i lavoratori ed i cittadini che credono in uno Stato laico e si battono per l’uguaglianza dei diritti e la libertà nelle scelte di vita di ognuno”.

"Stiamo assistendo ancora una volta a un arretramento nei confronti dei principi fondamentali in uno Stato che vuole salvaguardare la dignità di tutte le cittadine e di tutti i cittadini" spiega Enrico Piron, segretario generale della Cgil Venezia, commentando l'adesione alla mobilitazione. "È ormai il tempo di lasciare alle nostre spalle vecchi schemi sul diritto di famiglia, superato oggettivamente dai fatti e dalla situazione reale del nostro Paese" dice Piron: "Penso che la serenità di una coppia (comunque sia composta) debba essere al primo posto. Per noi il  disegno di legge su diritti e doveri delle coppie di fatto e delle coppie di persone dello stesso sesso e a garanzia dei loro figli e figlie rimane un passo fondamentale verso la piena realizzazione dei diritti di cittadinanza e il compimento dei principi  scolpiti nella Costituzione".

Le manifestazioni in Veneto 
TREVISO: ore 15,30 in Piazza Indipendenza
PADOVA: ore 15 di fronte a palazzo Moroni
VENEZIA: ore 15,30 campo Santa Margherita
VERONA: ore 15 piazza Bra 
VICENZA: ore 16 piazza dei Signori

LIGURIA

La Camera del lavoro di Genova, la Cgil Liguria e lo Sportello Nuovi Diritti aderiscono alle manifestazioni di sabato 23 gennaio indette a sostegno della legge sulle unioni civili e in vista della discussione al Senato del ddl Cirinnà.

Le manifestazioni in LiguriaGenova: ore 15, corteo da piazza della Meridiana
La Spezia: ore 17, piazza Garibaldi
Savona: ore 16, piazza Sisto IV
Sarzana: ore 17, piazza Matteotti

TOSCANA

“Anche la Cgil Toscana - spiega Patrizia Bernieri della segreteria della Cgil Toscana - aderisce alle manifestazioni, sarà presente nelle piazze toscane e invita ad esserci coloro che si battono per uno Stato laico, per i diritti di tutte le persone e per una civile convivenza. L’uguaglianza e il riconoscimento di diverse forme di famiglia passa anche attraverso il ddl Cirinnà, è un passo avanti che va sostenuto e che non deve essere oggetto di ulteriori mediazioni, in particolare per quanto riguarda l'adozione del figlio del partner. Invitiamo le Camere del Lavoro, gli scritti e i simpatizzanti a partecipare alle iniziative che si terranno nei territori”. 

Le manifestazioni in Toscana: 
Arezzo: ore 15, piazza San Jacopo 
Firenze, ore 15, piazza della Repubblica 
Livorno: ore 15, corteo da Piazza Attias fino a piazza del Municipio 
Lucca: ore 15, corteo da piazza del Giglio a piazza Anfiteatro 
Massa: ore 16, piazza del Mercato 
Pistoia: ore 17, piazza Gavinana 
Viareggio: ore 16, piazza Mazzini 

Le ragioni della mobilitazione e le modalità della manifestazione in programma nel capoluogo toscano sono oggetto di una conferenza stampa prevista per giovedì 21 gennaio, alle ore 12, presso la Camera del lavoro (in Borgo de’ Greci 3). All’incontro partecipano Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze), Jacopo Forconi (Arci Firenze), Irene Turchi (Agedo Toscana), Roberta Vannucci (ArciLesbica Firenze), Laura Giuntini (Famiglie Arcobaleno Toscana), Barbara Caponi (Ireos Firenze) e Maria Lo Re (Azione Gay e Lesbica).

PUGLIA

La Cgil Puglia aderisce alla mobilitazione, “per portare il nostro paese nel consesso degli stati europei dove i principi di uguaglianza – spiega la segretaria regionale Antonella Morga – valgono per tutti, a prescindere dagli orientamenti sessuali. Saremo nelle manifestazioni indette in Puglia per sostenere l’approvazione del Ddl Cirinnà, senza alcuna mediazione al ribasso. Purtroppo i segnali che giungono dal parlamento non sono incoraggianti, motivo in più perché il paese si mobiliti e sostenga una norma di democrazia e antidiscriminatoria”. Previste manifestazione in occasione del 23 gennaio a Bari (ore 16.30, Piazza del Ferrarese), Foggia (ore 17, Corso Vittorio Emanuele), Taranto (ore 20, Piazza Maria Immacolata), Lecce (ore 18, Piazza Sant’Oronzo), Andria (ore 18.30, Viale Crespi), Brindisi (ore 17.30, Piazza Vittoria).

UMBRIA

La Cgil dell’Umbria e la Cgil di Perugia aderiscono alla manifestazione #svegliatitalia e saranno presenti in piazza a Perugia "insieme a coloro che si battono per uno Stato laico, per i diritti di tutte le persone e per una civile convivenza". La manifestazione nel capoluogo umbro (ore 15.30, piazza Italia) è promossa dalle associazioni Lgbt umbre Omphalos Arcigay Arcilesbica, Esedomani Terni, Famiglie Arcobaleno Umbria e AgedoTerni. In Umbria la manifestazione chiederà anche l’approvazione della legge regionale contro l’omofobia.

NAPOLI

"Sabato 23 gennaio scenderemo in piazza per partecipare alla mobilitazione ‪#‎SvegliatiItalia‬ - è ora di essere civili.Non si tratta soltanto di un'adesione alla mobilitazione, che certo non può mancare, ma non esaurisce la nostra totale vicinanza a una battaglia che riguarda il futuro del nostro Paese e l’idea di società e cittadinanza di tutte e tutti noi. Siamo convinti che l’Italia oggi debba investire innanzitutto sui diritti: è questa la strada che va percorsa per uscire dalla crisi". Così, in un comunicato, la Cgil di Napoli.

"Per lo stesso motivo – conclude la nota – è di primaria importanza difendere il ddl Cirinnà, un disegno di legge su diritti e doveri delle coppie di fatto e delle coppie di persone dello stesso sesso e a garanzia dei loro figli e figlie, un primo passo verso l'uguaglianza. Si tratta infatti del frutto di una lunga e complessa mediazione tra partiti che, pur ponendo l'Italia lontano dalle legislazioni di tutta l’Europa occidentale, e pur certificando una disparità di trattamento tra cittadini, riconosce alcuni diritti, alcuni doveri e alcune tutele che rappresentano un avanzamento non più rinviabile".

Le iniziative a Napoli

Ore 14:00, stazione Napoli Centrale FS: Flash mob, un canto per i diritti https://goo.gl/YiDNsV

Ore 15:30, stazione Toledo Linea1 Metronapoli: Flash mob

Ore 16:30, piazza Carità: SVEGLIATI NAPOLI - È ora di essere civili #SvegliatiItalia , corteo che arriverà a Piazza Plebiscito https://goo.gl/xubQsa

STUDENTI

Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti e Link - Coordinamento Universitario aderiscono alla mobilitazione lanciata dalle associazioni lgbt per i diritti delle coppie omosessuali e l’uguaglianza: il 23 gennaio con tante piazze in tutto il Paese per raccontare l’uguaglianza , dal 26 gennaio in presidio presso il Senato in concomitanza con la discussione parlamentare sul Ddl Cirinnà. Gli studenti: “Nessuno escluso! In piazza per l’uguaglianza, la dignità e welfare per tutti, contro omofobia e discriminazioni”  Riccardo Laterza, Portavoce nazionale della Rete della Conoscenza afferma - “Mentre associazioni e forze omofobe, oscurantiste e neo-fasciste portano avanti da mesi un’offensiva, a partire dalla campagna contro la fantomatica Teoria Gender nelle scuole, che ha l’obiettivo di impedire qualsiasi forma di riconoscimento dei diritti per le coppie omosessuali e che va verso un nuovo family day, abbiamo il bisogno di una vera e propria risposta di popolo che, oltre al supporto della libertà di orientamneto sessuale e della volontà di autodeterminazione affettiva, pratichi una battaglia di tutte e tutti contro la subalternità” 

Camilo Villagran, responsabile nazionale dell’Area tematica Lgbt della Rete della Conoscenza conclude: "Il governo ha una grave responsabilità nell’aver legittimato una mediazione al ribasso sul fronte dei diritti, che durante la discussione parlamentare rischia di mutilare ulteriormente il testo di legge, come nel caso della stepchild adoption. Per questo scenderemo in piazza con la volontà di aprire una nuova fase di mobilitazione per l’ottenimento di pieni diritti per tutte le famiglie, a partire dall’istituzione del matrimonio e fra persone dello stesso sesso e del diritto di adozione per le coppie omosessuali, e per un profondo cambiamento sociale e culturale , attraverso la promozione dei saperi e degli studi di genere, l’estensione del concetto di famiglia oltre gli schemi tradizionali, il ripensamento del welfare in ottica universale, perché nessuno sia più vittima di esclusione sociale e di discriminazioni”.

FIOM CGIL

"Il riconoscimento di pieni diritti e tutele per gay, lesbiche e trans non è più rinviabile. Per questo la Fiom aderisce e parteciperà alle manifestazioni #svegliatitalia che si terranno in tante piazze italiane il prossimo 23 gennaio". Lo scrive il sindacato delle tute blu Cgil in una nota. 

La Fiom ritiene che si debba arrivare al più presto a una disciplina delle unioni civili "che sia rispettosa di quello che la Corte costituzionale ha definito come un diritto fondamentale a vivere liberamente la condizione di coppia. Il riconoscimento effettivo di diritti fondamentali - scrive la Fiom - non può essere subordinato a convenienze politiche o forzature ideologiche che rischiano di svuotare la portata della legge in discussione".