Nel Lazio le tematiche del contrasto alle discriminazioni di genere e della violenza contro  le donne sono presenti nella contrattazione sociale territoriale. Sono diverse le Camere del lavoro che hanno scelto di inserire tali problematiche nelle loro piattaforme e sono significativi alcuni protocolli di intesa che, sottoscritti unitariamente con diversi livelli istituzionali (Province e Comuni), indicano con chiarezza molteplici azioni utili e necessarie per promuovere le pari opportunità e garantire l’applicazione della norma antidiscriminatoria nel mondo del lavoro, sensibilizzare i Comuni per definire piani sociali di zona in un’ottica di genere, prevenire le molestie nei luoghi di lavoro. La Camera del lavoro di Frosinone dal 2013 affronta, attraverso la contrattazione, il tema della prevenzione e assistenza in merito alla violenza contro le donne.

Scelta motivata dalla realtà territoriale che vede la Provincia di Frosinone tra quelle, a livello nazionale, con il maggior numero di casi di violenza contro le donne. Particolarmente rilevante è stato il metodo seguito nel percorso negoziale. Cgil, Cisl Uil hanno varato una piattaforma provinciale dal titolo “Piattaforma provinciale per la prevenzione e assistenza in merito alla violenza contro le donne”: stalking, violenza domestica, femminicidi, molestie su lavoro, discriminazioni, vessazioni e ricatti”. Documento che oltre al coinvolgimento dei gruppi dirigenti delle tre organizzazioni è stato occasione di confronto con il territorio attraverso assemblee, incontri e confronti a partire dalle associazioni del Frusinate che da tempo, attraverso la gestione dei centri antiviolenza, sono impegnate sull’assistenza alle donne che subiscono violenza. La piattaforma nel definire la violenza sulle donne non una questione privata ma politica, fenomeno di pericolosità sociale, individua una serie di azioni e soggetti centrali per il contrasto a tale fenomeno.

Proposte che presuppongono azioni coordinate, complesse e articolate nel tempo, un vera e propria rete di servizi e strumenti che definisce ruoli e competenze di ciascuno. Dalla raccolta dati sul fenomeno e collegamento delle banche dati  delle forze dell’ordine, alla definizione di una regolamentazione sui criteri metodologici per l‘accoglienza e la protezione delle vittime, alla formazione di tutti i soggetti coinvolti: dalle forze del’ordine, al personale del pronto soccorso, alla magistratura, avvocatura, tribunali, giornalisti ed operatori dei mass media. Un’importanza rilevante viene inoltre riconosciuta alle azioni possibili di prevenzione e sensibilizzazione culturale presso scuole e Università, e verso l’intera popolazione a partire da quella maschile. La piattaforma inoltre impegna il sindacato a promuovere specifiche sessioni di formazione sindacale alle rappresentanze nei posti di lavoro finalizzate a sensibilizzare e contrastare le molestie, le discriminazioni e le vassazioni. Il percorso è quindi proseguito con la richiesta di incontro con tutti i sindaci della Provincia. In cinque Comuni è stato sottoscritto un accordo relativo a due azioni previste in suddetta piattaforma: impegno del Sindaco a portare in Consiglio Comunale una proposta di modifica dello Statuto comunale per permettere al Comune di costituirsi parte civile nei processi di violenza contro le donne; organizzazione di incontri di sensibilizzazione presso le scuole coinvolgendo genitori, studenti e personale delle scuole e del Comune interessato ai servizi sociali e vigilanza.

E’ stato inoltre sottoscritto sempre unitariamente un protocollo di intesa con la questura di Frosinone. Il protocollo, assumendo parti della piattaforma Provinciale, si pone l’obiettivo di creare un  terreno di operatività comune tra funzionari della Questura e Cgil Cisl Uil per garantire una risposta immediata ed efficiente alle problematiche connesse alla violenza sulle donne attraverso attività di prevenzione e contrasto: campagne informative, a partire dalle scuole, per la prevenzione e la diffusione della cultura della legalità, azioni comuni per favorire l’emersione dei fenomeni di violenza e la denuncia da parte delle vittime. Tutti gli accordi sottoscritti nel 2013, e l’impegno che ne è seguito anche attraverso il confronto con i vari soggetti interessati alla problematica, hanno sicuramente contribuito alla stesura nel mese di giugno del 2015 del “Protocollo di Intesa per l’istituzione della rete antiviolenza della provincia di Frosinone”.

Protocollo firmato da Prefettura, Provincia, Asl, Questura, Tribunale, Università, Polizia, Ufficio scolastico regionale per il Lazio, Associazioni di volontariato e di promozione sociale territoriali (tra cui l’Auser), Cgil di Frosinone e altri oggetti istituzionali e non. L’intesa, che ha carattere sperimentale, si pone l’obiettivo di costituire una rete provinciale contro la violenza di genere nel rispetto del reciproco riconoscimento e dei diversi ruoli istituzionali. E’ prevista la costituzione di un tavolo di coordinamento tra tutti i soggetti firmatari. Gli impegni per le organizzazioni sindacali , oltre a promuovere iniziative di informazione e sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne sono quelli di promuovere nella contrattazione di secondo livello aziendale e territoriale i piani di conciliazione e del benessere organizzativo aziendale per meglio armonizzare la vita lavorativa e la vita personale/familiare. Inoltre sono impegnate a predisporre percorsi formativi rivolti a Rsa, Rsu, Rsl sulla salute e sicurezza in ottica di genere.

I mesi trascorsi dalla firma dell’intesa sono ancora pochi per una verifica dell’attuazione ma possiamo esprimere sicuramente un giudizio positivo sui contenuti e, soprattutto , apprezzare la continuità dell’impegno della nostra organizzazione che insieme a molti altri soggetti istituzionali e non,  attraverso la propria contrattazione territoriale, ha saputo e continua a svolgere un ruolo propositivo e attivo per la risoluzione di problematiche territoriali rilevanti. Questa esperienza molto positiva che si è sviluppata a Frosinone rappresenta una delle buone pratiche da utilizzare proficuamente nella campagna di contrattazione sociale e territoriale che si sta avviando in tutte le Camere del lavoro Laziali ed indica con chiarezza che le tematiche di genere più che essere aggiuntive all’elenco delle materie proprie della contrattazione devono essere assunte come un punto di vista che pervade trasversalmente tutte le nostre piattaforme territoriali.

* responsabile Osservatorio contrattazione sociale territoriale Cgil Roma Lazio