“Un accordo, quello siglato tra il gruppo Mps e le organizzazioni sindacali aziendali, importante perché permette di inserire la necessità del contenimento dei costi in un quadro di rilancio e valorizzazione della contrattazione di secondo livello”. Ad affermarlo sono il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, e il coordinatore nazionale Fisac Cgil gruppo Mps, Antonio Damiani, aggiungendo che l'intesa raggiunta si inserisce “all'interno di uno scenario contrassegnato dal confronto continuo fra il Gruppo Mps e le Istituzioni Europee in merito all'attuazione delle linee del Piano Industriale”.

Il Gruppo Monte Paschi di Siena, proseguono, “finalmente comprende che il rilancio aziendale non può avvenire che con il confronto continuo con i Lavoratori e le Organizzazioni Sindacali”. Nel dettaglio, spiegano Megale e Damiani, “l'accordo prevede misure di contenimento dei tagli sul costo del lavoro, norme a tutela dei lavoratori a minor reddito, la ripresa della contrattazione sul salario variabile e incentivante, regole sulle relazioni sindacali e sulle politiche commerciali, l'introduzione di un contributo straordinario a carico del Top Management”. Per i due dirigenti sindacali si tratta, infine, di “un Accordo che dà voce alle ragioni degli unici attori che possono davvero realizzare il rilancio della Banca: i lavoratori”.