I lavoratori delle pubbliche amministrazioni di tutta Europa andranno preventivamente informati e consultati, rispetto alle scelte che ricadranno sul loro lavoro. È questo il significato dell'accordo sottoscritto ieri a Bruxelles, e che si tramuterà presto in una direttiva europa, tra governi e sindacati. Un accordo 'storico', con riflessi (auspicabili e inevitabili), per quanto riguarda il nostro paese, a partire dalla riapertura del confronto per il rinnovo dei contratti nazionali.

In una riunione organizzata dalla Commissione europea, alla presenza della ministra francese per il Decentramento e la Funzione Pubblica, Marylise Lebranchu, l'accordo è stato sottoscritto dal Comitato di dialogo sociale europeo  per le Funzioni Centrali di governo, ovvero quell'organismo che prevede il dialogo a livello europeo tra la rappresentanza sindacale (denominata Tuned, Trade Unions National and European Administration Delegation , che vede assieme sia la rappresentanza Epsu sia quella autonoma del Cesi) e quella dei datori di lavoro (denominata Eupae, Eu Public Administration Employers). 

Nel merito dell'accordo si sostiene che esistono materie, come ad esempio la retribuzione, l'orario di lavoro, l'organizzazione, ecc., che devono prevedere momenti di informazione e consultazione preventiva delle rappresentanze dei lavoratori. Un risultato, spiega la segretaria generale della Fp Cgil, Rossana Dettori, “molto importante perché sottende il fatto che milioni di dipendenti delle amministrazioni centrali in Europa trarranno finalmente beneficio da norme minime europee sui diritti fondamentali all'informazione preventiva e alla consultazione, su questioni di primaria importanza per loro”. Un accordo che, a stretto giro, potrebbe tradursi in una direttiva, come affermato dal segretario generale di Epsu, Jan Willem Goudriaan, il quale infatti ha affermato di confidare che la Commissione europea intenda recepire l'accordo in una direttiva il più rapidamente possibile e nel pieno rispetto dell'autonomia delle parti sociali. 

“L'accordo raggiunto costituisce un punto di grande importanza anche in ambito nazionale”, afferma Dettori ricordando quanto sottolineato dalla stessa in occasione dell'ultimo congresso della Ces. “È stato raggiunto infatti - aggiunge - dopo lunghe trattative che hanno infine portato al superamento delle resistenze da parte del Governo italiano e che hanno visto la nostra categoria, la Fp Cgil, in qualità di membro della delegazione Tuned, spendersi attivamente per arrivare ad una conclusione positiva”. Il risultato raggiunto ieri a Bruxelles ha, anche e soprattutto nel nostro paese, una grande valenza politica “perché - precisa la segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil - di fatto è un primo passo per ottenere qui da noi una negoziazione positiva che riporti un vero dialogo sociale ed un corretto sistema di relazioni sindacali, oggi destrutturato da interventi normativi scellerati come la cosiddetta legge Brunetta”. 

Stabilito quindi il ripristino di corrette relazioni sindacali, attraverso l'individuazione di livelli minimi di consultazione e informazione delle rappresentanze dei lavoratori, così come previsto nei settori privati, lo sguardo volge alla prossima apertura del confronto per il rinnovo dei contratti nazionali. “Lavoreremo perché questa intesa, approvata va precisato all'unanimità, con il consenso cioè anche del governo italiano, possa produrre effetti positivi sulla apertura del confronto per il rinnovo dei contratti pubblici. Adesso più che mai è necessario riavviare le trattative per il Contratto Nazionale, mettendo le risorse necessarie a salvaguardia del salario dei dipendenti pubblici e riaprendo la trattativa sulle relazioni sindacali”, conclude Dettori.