Piegare una città, il destino di suoi circa 550 lavoratrici e lavoratori, per pura elemosina elettorale. È quanto sta accadendo in questi giorni a Livorno, stretta nella 'battaglia dei rifiuti', divenuta 'campale' nella guerra delle prossime amministrative. Dietro la vicenda della Aamps, l'azienda di raccolta di rifiuti controllata al 100% dal comune di Livorno, e del suo possibile (eppur evitabile) fallimento, c'è un'intestina lotta politica che vede il Movimento 5 Stelle - che a Livorno esprime il sindaco nella figura di Filippo Nogarin - “strumentalizzare questa storia per giocarsela sul piano nazionale, per l'ambizione dei cinque stelle alle poltrone di Roma e Milano”, ci spiega il segretario generale della Fp Cgil, Giovanni Golino.

Un gioco politico pericoloso, che piega a bassa propaganda politica, anche attraverso azioni di vero e proprio 'trollaggio' sui social, una vertenza delicata, nascondendone il merito e le proposte per tirare l'azienda di raccolta rifiuti fuori dalle secche e dal baratro del default. “L'azienda - spiega Golino - è salvabile ma pare non importi al Movimento che ha, al contrario, un solo interesse: strumentalizzare la vicenda per farne un caso nazionale da giocarsi nella battaglia delle amministrative”. Al telefono, il segretario generale della Fp locale, ripete - come ha fatto spesso in questi giorni - che ci sono strade per risolvere la vertenza: “Si può salvare Aamps: abbiamo proposto una parziale ricapitalizzazione, oppure fare confluire l'azienda in area vasta, ma bisogna agire presto, prima che fallisca; così come si può fondere l'azienda rifiuti con quella di acqua e gas”. Insomma, le alternative praticabili ci sono ma al momento è la volontà politica che manca, mentre si lasciano irresponsabilmente in sospeso i 550 lavoratori, tra diretti e indiretti, piegati a pura propaganda politica.

Propaganda che si fonda principalmente sulla strumentalizzazione del debito, la cui vera mole è ancora tutta da chiarire. “L'entità del debito - precisa il segretario della Funzione Pubblica livornese - è da quantificare, l'assessore al bilancio parla di 42 milioni di euro, metà verso i fornitori e la restante parte verso le banche. Ma onestamente la cifra non mi appassiona, soprattutto perché è una polemica strumentale. Si omette di dire infatti che questa azienda incassa ogni anno circa 40 milioni di euro, quella mole di debiti rientra quindi nella normalità se rapportata al fatturato annuo”. Il tutto poi gestito attraverso una pratica di vero e proprio terrore da parte dell'assessore al bilancio, utile per spaventare la maggioranza in consiglio comunale e dare il via libera a tagli lineari.

In vista del Cda della Amps - in calendario il prossimo 12 dicembre dove, stando alle cronache, si chiederà al tribunale fallimentare di avviare la procedura di concordato preventivo, così come deliberato dalla giunta e dal consiglio comunale nella tumultuosa seduta del 27 novembre - il 9 e il 10 dicembre è in programma uno sciopero dei lavoratori dell'azienda rifiuti. “Passeremo i prossimi giorni tra i cittadini, per spiegare loro la verità dietro questa vicenda”, annuncia Golino (e come qui ha fatto la Fp Cgil Livorno). “È in atto una strumentalizzazione, sulla pelle dei cittadini di Livorno e di tanti suoi lavoratori, per far diventare questo un caso nazionale da sacrificare sull'altare delle prossime amministrative”, conclude Golino dando appuntamento al 9 e al 10 dicembre, insieme alle cittadine e ai cittadini di Livorno, per salvare tutti insieme Aamps.