Nell'ambito delle due giornate di mobilitazione generale in Emilia Romagna contro il taglio al fondo patronati, promosse da Cepa, Cgil, Cisl, Uil e Acli dell'Emilia Romagna, si è svolto questa mattina un incontro con Daniele Manca, presidente dell'Anci regionale, al fine di illustrare le motivazioni sindacali, ribadendo l'impossibilità - per i patronati - di sopportare ulteriori sacrifici.

"Con la Legge di stabilità attualmente in discussione al Senato, il Governo penalizza ancora una volta i Patronati e la loro funzione di rappresentanza e tutela riducendo loro per l'ennesima volta le risorse del Fondo, confermando la volontà di far ricadere sui cittadini l'onere di pagare quanto finora era fornito dai Patronati in forma assolutamente gratuita e universale. Tale operazione viene effettuata con una norma che presenta elevati profili di incostituzionalità, in quanto destina ad altro uso una parte dei contributi versati dai lavoratori per poter avere accesso gratuito e universale alla tutela previdenziale e assistenziale", hanno detto i sindacati regionali.

"Questo ennesimo prelievo rischia di compromettere la possibilità per i patronati di continuare a fornire ai cittadini tutta la gratuita tutela previdenziale e assistenziale, che sino ad oggi hanno garantito. Va ribadito come l'attività dei Patronati sia finanziata tramite prelievo dalla contribuzione previdenziale dei lavoratori, non tramite la fiscalità generale. I patronati costituiscono un presidio essenziale del sistema di welfare, per favorire l'esigibilità dei diritti dei cittadini, in particolare di quelli più fragili. La riduzione di questo servizio comporterebbe un aumento dei bisogni e delle domande sociali che colpirebbero le persone più vulnerabili. Saranno, infatti, i lavoratori, i pensionati, gli immigrati, le famiglie che, per districarsi nella burocrazia opprimente, dovranno pagare per far valere i propri diritti", hanno rilevato ancora i confederali.

Il Presidente dell'Anci regionale ha ascoltato con attenzione le ragioni espresse dai sindacati confederali, "riconoscendo l'importante ruolo dei servizi erogati dai patronati, in particolare nei comuni di piccola e media dimensione". Ha assicurato il suo impegno a coinvolgere i parlamentari dell'Emilia Romagna, avanzando la richiesta di “riaprire un confronto, ripartendo dalla funzione svolta dai patronati, alla luce delle sfide nuove che ci aspettano, come il necessario recupero di equità sociale. Se infatti, c'è l'esigenza di elaborare riforme in controtendenza alla politica dei tagli lineari, bisogna evitare che la mancata erogazione di questi servizi importanti da parte dei patronati ricada sulla pubblica amministrazione. È necessario guardare attentamente a tale questione, per non rischiare di arrivare, alla prova del cambiamento, senza servizi. Serve, quindi, un accordo con chi i servizi li eroga”.

La campagna informativa e di sensibilizzazione promossa in questa 'due giorni', in tutta la regione, da Cepa, Cgil, Cisl, Uil e Acli dell'Emilia Romagna “#iocimettolafaccia! #xidiritti”, tramite presidi e volantinaggi davanti alle sedi dell'Inps e nelle piazze, proseguirà anche nei prossimi giorni, con ulteriori iniziative.