Martedì 17 novembre alle ore 13, presso la Sala Nassirya del Senato, una delegazione della Flc Cgil, del Coordinamento degli studenti universitari di Link, dell'Adi e dei ricercatori del Coordinamento ricercatori non strutturati, incontreranno i parlamentari delle Commissioni Cultura e Istruzione delle due Camere. L’incontro sarà aperto alla stampa.

Al centro del dialogo con in parlamentari vi sono i rischi e la necessità di emendare parti rilevanti della Legge di Stabilità in materia di Università e Ricerca. Forniremo infatti alcuni punti qualificanti sui quali cercare assieme vie d’uscita percorribili per porre un freno immediato alla grande emergenza che sta colpendo l’intera Università italiana e lo stesso mondo della Ricerca. Pertanto, elenchiamo qui di seguito i 7 punti che, se modulati come emendamenti ad hoc, a nostro avviso, potrebbero ridare linfa vitale alla nostra Università e restituirle la dignità e il prestigio che merita. 

Le richieste condivise con Adi, Link e Coordinamento ricercatrici e ricercatori non strutturati riguardano le seguenti esigenze:

  1. il reintegro del Fondo di Finanziamento Ordinario di 800 milioni di Euro, cioè quanto tagliato dal 2009 ad oggi;
  2. l'aumento del Fondo Integrativo Statale per garantire la copertura delle borse di studio e per dare risposta all’emergenza Isee;
  3. una riforma tassazione studentesca e “no tax area” fino a 23.000 euro di Isee;
  4. un piano pluriennale di reclutamento di ricercatori a tempo determinato di tipo b che ne preveda 5000 all'anno per 4 anni in modo da mettere in sicurezza i nostri atenei e dare risposte ai tanti precari che hanno tenuto in piedi la didattica e la ricerca nell'ultimo decennio;
  5. lo sblocco del turn-over per tutte le figure dell' Università e l'abolizione del sistema dei punti organico, insieme alla separazione delle risorse destinate al primo reclutamento da quelle per il passaggio dalla seconda alla prima fascia e dal ruolo a esaurimento dei ricercatori a tempo indeterminato a quello dei professori associati;
  6. un finanziamento a sostegno delle borse di dottorato che consenta la copertura di tutti i posti banditi;
  7. il mantenimento delle somme destinate all'edilizia universitaria.