"L'articolo 29 della legge di stabilità, ora al vaglio delle commissioni parlamentari, prevederebbe l'obiettivo di dimezzare, a partire dal 2016, le spese in informatica della Pubblica amministrazione. Questa scelta è gravissima e contraddice totalmente quanto sostenuto dal Governo rispetto alla necessità di accelerare sulla realizzazione dell’Agenda digitale". Lo denuncia in una nota Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom-Cgil.

Turi ricorda che il settore dell'Information technology in Italia impiega circa 400.000 lavoratrici e lavoratori, di cui una grossa parte impegnati proprio sullo sviluppo di servizi e soluzioni per la Pubblica amministrazione. "La scelta di tagliare il 50% della spesa avrebbe un impatto devastante sull'occupazione e peggiorerebbe i servizi erogati ai cittadini", continua la segretaria Fiom, secondo la quale il Parlamento dovrebbe "intervenire immediatamente per modificare la legge e non tagliare la spesa pubblica in tecnologie informatiche".

"Il 21 novembre abbiamo indetto una manifestazione per protestare contro la legge di stabilità - conclude Turi - quel giorno scenderemo in piazza anche per realizzare quest'obiettivo".