Aumenta sempre più la preoccupazione per il declino di St Microelectronics, azienda di microelettronica che in dieci anni è passata dall'essere la terza azienda del settore a livello globale, all'undicesima. E' solo uno dei dati forniti dai sindacati Fim, Fiom e Uilm che, assieme ai vertici aziendali, sono stati ascoltati in audizione il 21 ottobre dalla Commissione lavoro del Senato. Fim, Fiom e Uilm hanno manifestato le proprie preoccupazioni per un'azienda di un settore strategico dell'economia nazionale, quello della microelettronica, che negli ultimi anni ha diminuito drasticamente gli investimenti in ricerca e sviluppo.

“St Microelectronics negli ultimi dieci anni ha perso importanti quote di mercato - dichiara Pietro Occhiuto della Fiom Cgil di Monza e Brianza -. “In questi anni abbiamo assistito ad una strategia industriale fortemente paradossale; mentre cioè la St perdeva quote di mercato e vedeva abbassarsi gli utili di esercizio, si sono registrati incrementi notevoli dei compensi del proprio management”. “Ieri in audizione – spiega il sindacalista - abbiamo chiesto che il governo, azionista di St Microelectronics, giochi un ruolo diverso rispetto a ciò che ha fatto fino ad ora e che imponga all'azienda un cambio di strategia industriale che punti al rilancio degli investimenti e che miri alla ricerca e lo sviluppo”, conclude.

I componenti della Commissione lavoro, assenti all'appello i commissari di maggioranza Pd e Ncd, hanno rassicurato che continueranno a monitorare l'evoluzione futura di una delle eccellenze italiane più innovative al fine di garantire la salvaguardia occupazionale e di vigilare sulla reale volontà di investire in sviluppo e ricerca. Il prossimo 26 ottobre si terrà uno sciopero con presidio davanti ai cancelli di Agrate Brianza.