Qual è l’impatto che i nuovi criteri Isee hanno determinato sulla platea dei beneficiari del Fondo per l’autonomia possibile. E quale l’effetto atteso della riduzione del tetto massimo Isee, prevista dal nuovo regolamento Fap. A sollecitare i dati sono le segreterie regionali dei sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil, “per monitorare – spiegano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi-Cgil), Renato Pizzolitto (Fnp-Cisl) e Magda Gruarin (Uilp-Uil) – gli effetti dei nuovi criteri Isee in vigore a livello nazionale e del nuovo regolamento approvato dalla Giunta”.
“L’auspicio – proseguono i tre segretari – è che le nuove regole sul Fap rispondano agli obiettivi dichiarati dalla Giunta e condivisi dal sindacato: consentire una gestione omogenea degli interventi su tutto il territorio regionale, garantire l’abbattimento dei tempi d’attesa negli ambiti in cui il problema si è presentato e, quel che più conta, concentrare le risorse previste dalle quattro modalità del Fondo (assegno per l’autonomia, contributo “badanti”, sostegno alla vita indipendente e interventi sulla salute mentale, ndr) verso le famiglie e le persone non autosufficienti più bisognose di assistenza e di sostegno. Tutto questo ribadendo l’importanza strategica del Fap come pilastro delle politiche di sostegno all’assistenza domiciliare”. Da qui la richiesta di un confronto “dati alla mano e in tempi utili per definire eventuali interventi con l’approvazione della Finanziaria regionale 2016».
In ogni caso, per i sindacati, “non possono essere prese in considerazione ipotesi di tagli alla dotazione del fondo (37 milioni, ndr), che sarebbero in evidente contrasto con l’obiettivo dichiarato di ridurre le liste di attesa e di rafforzare il sostegno alle fasce più critiche di utenza”. Piuttosto, concludono i sindacati, “va valutata la possibilità di introdurre misure tampone per garantire continuità assistenziale a quelle fasce di utenti già presi in carico e che dovessero risultare esclusi per la riduzione della soglia massima Isee”.