"In merito alle dichiarazioni del Pm Valter Giovannini sulla chiusura dell'ex Cie di Bologna, come Camera del lavoro metropolitana di Bologna intendiamo precisare alcune questioni, al fine d'indirizzare il dibattito nella giusta direzione". Così Dante Colombetti, della segreteria della Cgil bolognese.

"Intanto, Giovannini dovrebbe sapere che i dati del ministero dell'Interno dicono cose diverse da quelle che lui sostiene. In primo luogo, perché, e anche questo lui lo dovrebbe ben sapere, le espulsioni sono complicate dalla mancata collaborazione con i paesi di provenienza degli interessati, che nella maggioranza dei casi non collaborano all'identificazione".

"Non si tratta, quindi, di un problema di tempi, ma di accordi bilaterali con i paesi interessati, il che non è certo materia di discussione locale e non certo risolvibile, mantenendo in vita strutture semicarcerarie, all'interno delle quali far coabitare delinquenti comuni e persone che hanno perso il lavoro o cercano un futuro migliore lontano da guerra e povertà", prosegue il sindacalista.

"Quello dei profughi è certo un problema molto grave, anche per la nostra città, sebbene qui da noi la situazione sia migliore di molte altre parti del paese: questo, è soprattutto per merito dell'istituzione locale tutta, amministratori e funzionari, delle associazioni di volontariato e della maggioranza dei cittadini. Perciò, ci chiediamo che utilità può avere imbastire questa misera polemica, forse quella di dar vita a uno scaricabarile per non assumersi le proprie di responsabilità? Scaricandole su altri?", osserva ancora l'esponente della Cgil locale.

"Comunque, non essendo in alcun modo interessati a queste pratiche, come Cdlm intendiamo, per quello che ci compete, proseguire nello sforzo di ricercare la coesione di tutti i soggetti interressati, per affrontare un'emergenza che, purtroppo, non è destinata a risolversi in breve tempo, e che per essere affrontata in modo adeguato ha bisogno di senso di responsabilità da parte di tutti, soprattutto da chi ricopre cariche importanti, pro tempore per conto dello Stato", chiude Colombetti.