Le segreterie regionali di Flc Cgil e Cisl scuola e i vertici dell’Ufficio scolastico regionale sono stati convocati dal Prefetto di Trieste, commissario di Governo per il Friuli Venezia Giulia, per un incontro chiesto dai sindacati in merito alla distribuzione di 55 posti di personale docente restituiti dal ministero in adeguamento dell’organico di diritto alla situazione di fatto.

La nuova assegnazione segue il taglio di 72 posti che i vari ordini di scuola della regione avevano subìto a luglio, in sede di definizione dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2015-2016, tagli la cui distribuzione tra le varie province era stata basata su un mero criterio matematico, vale a dire in proporzione al numero degli alunni. Questa scelta ha determinato come conseguenza paradossale tagli più pesanti nei territori dove il numero di iscritti è maggiormente aumentato. Sommando errore ad errore, la distribuzione dei 55 posti assegnati in organico di fatto non è stata effettuata privilegiando le province che hanno registrato un incremento degli iscritti, ma seguendo un criterio che ha accentuato gli squilibri nella distribuzione degli organici.

Il dirigente dell’ufficio scolastico regionale, da parte sua, ha difeso i criteri adottati, che hanno, a suo avviso, risposto alle criticità più gravi evidenziate dai dirigenti scolastici e alle disposizioni ministeriali. Una risposta non condivisa né tantomeno accettata da Flc Cgil e Cisl scuola, dal momento che non è stata supportata da un quadro effettivo delle criticità evidenziate dalle scuole, che pure doveva essere consegnato ai sindacati. Non solo il piano di distribuzione dell’organico aggiuntivo è stato basato su valutazioni e scelte assolutamente unilaterali, quindi, ma sono state anche disattese le indicazioni della circolare ministeriale sull’organico di fatto, che al comma 1 chiede espressamente di dare soluzione alle criticità a cui non si è potuto far fronte con l’organico di diritto.

Di fronte alle critiche del sindacato, l’Ufficio scolastico regionale si è detto disponibile al confronto e ha ammesso, in merito alla distribuzione degli organici, che è necessario fare un lavoro di riallineamento e di omogeneizzazione tra le varie province, problema questo irrisolto da molti anni. Un’apertura apprezzabile, ma non accompagnata da una concreta disponibilità del dirigente a ridiscutere le decisioni già assunte: l’unico impegno, infatti, si limita al minimo indispensabile, cioè alla disponibilità a verificare e sanare possibili nuove criticità tali da impedire il corretto funzionamento del servizio scolastico. Da qui il giudizio negativo, espresso da Flc e Cisl scuola sull’esito dell’incontro.