Bilancio positivo della Cgil di Perugia sull'attuale stagione di contrattazione sociale. "L’azione della Cgil – si legge in una nota di Alessandro Piergentili, della locale camera del lavoro – è stata finalizzata a chiedere alle amministrazioni interventi e politiche rivolti al disagio delle persone e delle famiglie, considerato anche il livello di povertà raggiunto nel territorio regionale; politiche tariffarie che non gravino esclusivamente sui redditi dei pensionati e dei lavoratori dipendenti (considerato che i redditi da pensione e da lavoro dipendente contribuiscono per oltre il 70% alle entrate locali); il mantenimento e lo sviluppo di interventi di carattere sociale ed economico che da una parte salvaguardassero il livello di coesione sociale e consolidassero lo sviluppo locale".

In diversi Comuni gli obbiettivi di Cgil, Cisl e Uil "sono stati ampiamente raggiunti, anche attraverso degli accordi importanti, che hanno determinato migliori condizioni per le persone e le famiglie. In alcuni Comuni non si sono stipulati accordi, tra i quali il Comune di Perugia, sicuramente non per atteggiamenti preconcetti o ideologici, ma a causa del metodo di rapporto tenuto con le organizzazioni sindacali e per il merito delle soluzioni adottate a fronte dei tanti problemi in essere".

"Come Cgil – continua il sindacalista – avremo modo di approfondire in maniera dettagliata, acquisendo tutti i dati, le politiche fiscali e tributarie che le amministrazioni comunali del territorio portano avanti, anche alla luce di ulteriori possibili cambiamenti da parte del governo, ma sono necessarie alcune considerazioni, che riguardano in primo luogo il ruolo di 'esattori' che il governo attribuisce ai Comuni, togliendo sempre più trasferimenti e non garantendo la certezza delle risorse disponibili, obbligando gli stessi Comuni ad approvare i bilanci preventivi dell’anno a metà dell’esercizio".

L’impegno nei prossimi mesi come Cgil, insieme allo Spi e alla Funzione Pubblica - conclude Piergentili –, non solo sarà rivolto al contrasto alle politiche di austerità, ma a costruire a livello territoriale, insieme a Cisl e Uil (evitando inutili polemiche), anche utilizzando l’accordo con l’Anci, delle proposte rivolte alle istituzioni locali che, attraverso la valorizzazione del lavoro pubblico, tutelino le condizioni di lavoratori, lavoratrici e pensionati, con uno sistema di servizi e di prestazioni sociali che garantiscano l’equità e promuovano lo sviluppo".