Saranno intorno ai 32mila i migranti bisognosi di protezione internazionale sbarcati in Italia e in Grecia che saranno ricollocati nei vari paesi dell’Ue a 28. Questo prevede l’accordo raggiunto ieri, nel Consiglio Ue straordinario degli Affari interni. Un accordo al ribasso dunque rispetto all’iniziale cifra di 40mila ricollocamenti prevista dal piano della Commissione Ue, ma comunque storico: per la prima volta nella storia dell'Unione c’è un'intesa per la redistribuzione dei migranti che hanno diritto alla protezione internazionale. Un accordo che di fatto sancisce il superamento del regolamento Dublino II, che stabilisce che la protezione vada richiesta e concessa solo nello stato d'ingresso in Europa. 

Tra sei mesi i Paesi dell’Unione rifaranno il punto della situazione per vedere se sarà possibile raggiungere l'obiettivo iniziale, ostacolato da alcuni Stati che hanno dato una disponibilità di accoglienza inferiore alle attese, o addirittura nulla. I criteri di ripartizione erano stati calcolati in modo oggettivo (tenendo conto della popolazione di ogni paese, del Pil, dei livelli di disoccupazione e delle domande di asilo già accolte in precedenza), ma non tutti gli Stati li hanno accettati. Tra i paesi meno disponibili ci sono Austria, Ungheria, Gran Bretagna e Danimarca. Anche la Spagna, che sostiene di fare già moltissimi sforzi alle sue frontiere, ha accettato solo 1.300 ricollocamenti, contro i circa 4mila che le aveva chiesto la Commissione. Oltre un terzo dei rifugiati, dunque, sarà accolto da Germania e Francia da sole, rispettivamente con 10.500 e 6.752.

Ai ricollocamenti vanno poi sommati i reinsediamenti, che riguardano quei profughi che richiedono asilo dai loro paesi di origine (soprattutto dai campi profughi presenti in Africa), e che non sono quindi ancora in Europa (come è invece per i ricollocandi). Complessivamente si arriva così a circa 55mila persone da distribuire in Europa (l’obiettivo era.

“Le prime redistribuzioni cominceranno a ottobre”, ha spiegato Jean Asselborn, ministro lussemburghese degli Esteri e dell'Immigrazione e presidente di turno del Consiglio Ue degli Affari interni. L'accordo Ue sui migranti “è un primo passo” in quanto “abbiamo completamente coperto il primo anno” che riguarda i primi 20mila ricollocamenti previsti tra Italia e Grecia, ha dichiarato il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Mentre “sul secondo anno – ha aggiunto - la copertura non è ancora definita all'ultimo dettaglio” ma “lo sarà entro dicembre”.

Intanto, Repubblica ha pubblicato i dati (reali) sugli arrivi in Italia. E l'invasione non c'è: al 17 luglio il dato ufficiale è di 82.932 ingressi. Nello stesso giorno di un anno fa il conto era di 76.634. Siamo a un +8 per cento.