Nel cuore della notte, il presidente del Consiglio Ue Donald Tursk ha annunciato che è stata raggiunta un'intesa per ridistribuire 40.000 profughi dall'Italia e dalla Grecia in altri Stati membri dell'Unione nei prossimi due anni. A questi si aggiungeranno altri 20.000 in un accordo che sarà definito entro la fine di luglio dai ministri dell'Interno.

Il summit che ha portato all'intesa tra i Ventotto è stato a dir poco caotico. A Bruxelles l'unica certezza sembra essere il numero di richiedenti asilo cui l'Europa si farà carico nei prossimi due anni: 40.000 e poi altri 20.000. Lo ha chiarito il presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, mentre resta aperto il casus della volontarietà o meno delle quote.

Juncker ha difeso la proposta dell'esecutivo sull'immigrazione durante il dibattito al Consiglio europeo ed è stato protagonista di un violento diverbio con il presidente del Consiglio Donald Tusk sul testo delle conclusioni. In particolare, le divergenze hanno riguardato la procedura di approvazione delle conclusioni: esiste infatti una maggioranza qualificata di paesi pronti a votare a favore della proposta, e i trattati prevedono questa possibilità, rivendicata da Juncker, mentre l'obiettivo dichiarato del presidente Tusk è quello di arrivare a una decisione "consensuale" perché non venga imposto niente ai paesi riluttanti.

I Ventotto,
secondo quanto riportato dal cancelliere tedesco Angela Merkel, hanno infine trovato un'intesa per distribuire equamente 60.000 migranti ma solo su base volontaria nei prossimi due anni.

Come ha riferito una fonte riportata dalle agenzie, il clima era molto teso nella sala del Consiglio e quando i toni sull'argomento immigrazione si stavano scaldando e diventando "troppo emotivi", eè stata decisa una pausa, durante la quale il premier inglese David Cameron ha illustrato la tabella di marcia verso il referendum. E' stato anche chiesto il parere giuridico dei servizi legali del Consiglio sullo specifico tema della maggioranza qualificata e del consenso.Il dibattito è poi proseguito sul tema della "base volontaria" per la ripartizione.

Nel testo c'è un richiamo alle conclusioni del summit del 23 aprile
, quello convocato dopo la strage di 900 migranti nel Canale di Sicilia, nelle quali si parlava di volontarietà. "Però si sono impegnati tutti a starci", spiega una fonte europea. Tranne Ungheria e Bulgaria, che hanno ottenuto di sfilarsi dal meccanismo come Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca che possono farlo grazie allo storico accordo su Schengen e migrazione. Il via libera arriverà dai ministri il 9 luglio e il meccanismo sarà operativo dopo l'estate. Almeno questo è quanto si sperava nella notte a Bruxelles.