Abuso di potere commerciale nel mercato agroalimentare: questa la ragione che ha portato l’Antitrust ad avviare un’istruttoria e una serie di ispezioni (insieme al nucleo speciale tutela mercati della Guardia di Finanza) nei confronti di Coop Italia e Centrale Adriatica, accusate entrambe di aver abusato della propria posizione di forza commerciale per imporre al fornitore sconti e contributi economici troppo onerosi. 

Su segnalazione di un fornitore di prodotti ortofrutticoli freschi, l’Antitrust ha avviato un’istruttoria nei confronti di Coop Italia e Centrale Adriatica, in materia di relazioni commerciali tra operatori della filiera agro-alimentare. Il procedimento, come si apprende dall'Autorità garante, è teso a verificare se le due società cooperative, leader nel mercato della grande distribuzione organizzata in Italia, abbiano posto in essere la propria posizione di forza commerciale, per imporre al fornitore una serie di sconti e contributi economici eccessivamente onerosi. Le norme in vigore, in forza delle quali è stata attribuita all’Autorità garante della concorrenza e del mercato una nuova competenza, vietano al contraente più forte, in presenza di uno squilibrio di potere commerciale tra le parti che hanno un rapporto di fornitura di prodotti agroalimentari, di imporre alla controparte negoziale condizioni non eque.

La Flai dell'Emilia Romagna seguirà "con la massima attenzione gli sviluppi di tale verifica, in quanto molto preoccupata per le sorti in cui versa tutto il settore ortofrutticolo nella regione. È necessario che venga fatta chiarezza su come si distribuisce il valore all'interno della filiera, perché assistiamo troppo spesso a prezzi alti negli scaffali e difficoltà nelle imprese. Difficoltà che alcune imprese scaricano sui lavoratori attraverso lavoro nero, voucher, o altre forme di elusione fiscale e contributiva, per non dimenticare le forme di sfruttamento, incluso il caporalato. Difficoltà che altre imprese scaricano sui sindacati, con richieste di abbassamento dei salari che, tra l'altro, sono purtroppo già bassi. È bene fare presto, ed è bene che ogni anello della filiera si assuma le sue responsabilità perché, anche a partire da come viene distribuito il valore nella filiera stessa, si decide la sorte di uno dei distretti più importanti d'Italia e d'Europa, comprese le sorti delle imprese e dei lavoratori".