Manifestazione nazionale, e prima in assoluto, dei lavoratori e delle lavoratrici assicurativi in appalto oggi a Trento. Oltre mille lavoratori provenienti da tutta Italia si sono ritrovati nella città capoluogo del Trentino Alto Adige per manifestare contro il contratto truffa al quale sono sottoposti. Lì infatti risiede e opera Claudio Demozzi, il presidente dello Sna, il sindacato nazionale agenti di assicurazione, l'associazione datoriale che ha sottoscritto circa nove mesi fa “un contratto di lavoro 'truffa', con la compiacenza dei sindacati Fesica e Fisals, che non possiedono alcuna rappresentanza nel settore assicurativo, cancellando invece il contratto legittimo sottoscritto da Cgil Cisl Uil di categoria con Unapass”, fa sapere il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, oggi in piazza a Trento.

“Stiamo parlano di un settore che coinvolge 40 mila addetti, il 90% dei quali donne impegnate in piccole agenzie”, aggiunge Megale spiegando come “il contratto truffa viene applica ad una parte minoritaria, un contratto sottoscritto circa nove mesi fa e che cancella tre anni di difficile negoziato che abbiamo svolto per raggiungere un contratto tra noi e Unapass, l'associazione datoriale che rappresenta il grosso degli agenti. Ora Sna e sindacati gialli hanno firmato un contratto truffa per i lavoratori assicurativi dell'appalto totalmente peggiorativo, con un salario inferiore del 20%, la riduzione di diversi diritti, l'abolizione della previdenza integrativa e altro ancora”.

Per questo oggi i sindacati 'rappresentativi' hanno promosso a Trento una manifestazione nazionale, con il sostegno dei lavoratori 'più tutelati', “per sconfiggere il contratto truffa e farne ritirare la sua applicazione”, spiega ancora Megale, che aggiunge: “Molti dei lavoratori 'colpiti' da questo contratto hanno dovuto descrivere le loro condizioni attraverso la voce di quelli più tutelati, per paura del ricatto, per denunciare le loro condizioni. Lavoratori costretti al silenzio, la voce degli invisibili”. Nel corso della manifestazione, fa sapere sempre il leader della Fisac, “l'agenzia del presidente dallo Sna, sotto il quale si manifestava, è stata costretta a chiudere”.

“Oggi - aggiunge il numero uno della Fisac - siamo scesi in piazza, con tutto l'impegno della categoria e la solidarietà trasversale di tutti i lavoratori del settore, con l'obiettivo di sconfiggere questo contratto truffa e farne ritirare la sua applicazione. Il tutto mentre i lavoratori del credito hanno appena approvato il loro contratto con un consenso del 96% che non ha precedenti nella storia. No al dumping contrattuale, per questo siamo impegnati e chiediamo anche che Ania che si impegni a non applicare tale contratto. Il governo faccia inoltre la sua parte, nel solco, come ho ricordato dal palco di Trento, di quanto assunto dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova, con la presa di posizione assunta dal Ministero del Lavoro il 24 marzo, che con nostro grande apprezzamento ha affermato come il contratto di riferimento di questo settore è quello sottoscritto da noi, che siamo i sindacati più rappresentativi”, conclude Megale.