“Il rilancio del Mezzogiorno è un’occasione per tutto il Paese e si può realizzare con investimenti in infrastrutture, ambiente e territorio, agricoltura, turismo ma anche nuove politiche industriali”: lo ha detto il segretario generale della Cgil Sardegna Michele Carrus stamattina a Palermo, intervenendo insieme ai colleghi di Calabria, Puglia, Campania, Basilicata al convegno organizzato dalla Cgil Sicilia. Obiettivo dell’iniziativa, sollecitare politiche per rilanciare il Sud mettendo a confronto il mondo universitario, imprenditoriale e sociale delle regioni del Mezzogiorno.

Il segretario Cgil ha sottolineato la necessità, che probabilmente accomuna le regioni del Sud e in particolare Sardegna e Sicilia, di puntare sull’attrazione di investimenti nei settori tecnologicamente più avanzati, valorizzando il territorio e costruendo filiere, settori che risentono meno dell’isolamento fisico come gap competitivo: “Per noi – ha spiegato – sono settori come la chimica verde, l'agroalimentare, le biotecnologie e le nanotecnologie, le telecomunicazioni e l’Ict, le nuove energie e la blue economy, il riutilizzo dei materiali, l’industria aerospaziale e la cantieristica nautica, che possono spingere gradualmente anche al rinnovamento dell’industria e delle manifatture tradizionali, con i servizi delle piccole e medie imprese collegati sinergicamente secondo logiche distrettuali”.

Carrus si è poi soffermato sul confronto con la Giunta Pigliaru e sull’appuntamento di domani pomeriggio, quando verrà illustrato alle parti sociali il Por Fesr (il Programma operativo regionale, ndr). “C’è qualche difficoltà di dialogo – ha detto – perché chi governa la Regione sembra soffrire il confronto con le parti sociali ma noi continuiamo a essere propositivi e lo saremo anche sugli indirizzi per la spesa dei fondi europei, perché sappiamo che rappresentano una opportunità per creare posti di lavoro e disegnare il futuro della nostra Isola, e perché per adesso non siamo soddisfatti delle politiche di sviluppo, dei settori produttivi e del lavoro, che vorremmo più chiare e consistenti: su questi obiettivi, e sulle misure per far crescere i settori innovativi, che richiedono la più strenua difesa e un ampio sostegno all'istruzione e alla ricerca per stimolare anche settori tradizionali ancora strategici (‎granito, sughero m anche alluminio, zinco) incalzeremo la Giunta e, se servirà, lotteremo”.

Fra i fattori necessari a raggiungere gli obiettivi il segretario Cgil ha segnalato la necessità di rendere la pubblica amministrazione, “efficiente, meno burocratizzata, orizzontale e collaborativa, con organigrammi funzionali e dirigenti seri e capaci, misurabili, con procedure snelle che non mortifichino cittadini e imprese”. Sulle riforme, in riferimento ad alcune leggi‎ (quelle già fatte e quelle che arriveranno in aula come la riforma degli enti locali) Carrus sottolinea i passi avanti fatti dalla Giunta Pigliaru, “della quale apprezziamo anche la nuova programmazione unitaria”. Poi, il passaggio sull’Autonomia, “fondata – ha detto Carrus – su ragioni storiche, politiche, geografiche, identitarie, una prerogativa da difendere e rilanciarema non per chiuderci dentro i nostri confini o praticare in modo passivo un inutile rivendicazionismo ma al contrario per migliorare il governo locale, ripartendo dallo sviluppo locale e dalle nostre risorse per aprirci alle interazioni con l’Europa e i Paesi del Mediterraneo”. Da qui, la proposta di “una collaborazione ‎multiregionale per avviare una nuova strategia euro-mediterranea che guardi con più attenzione alla sponda del Sud dove, d’altronde l’Europa è nata, anche se chi oggi tira le redini del potere economico con un monetarismo austero e dannoso lo vuole negare”.

Una collaborazione tra le regioni del Sud che mira anche a scuotere il governo Renzi, distratto o nocivo (ad esempio con rimodulazione peggiorativa dei fondi ex Fas), perché rimetta al centro dell’azione politica il Mezzogiorno come motore di sviluppo per tutto il Paese.