La Cgil del Trentino ha chiuso il 2014 con un bilancio negativo sul fronte del tesseramento. Al 31 dicembre dello scorso anno gli iscritti al sindacato di via dei Muredei risultano infatti 39.102, con una contrazione del 5,4% rispetto al 2013 e un saldo negativo di 2.230 iscritti in termini assoluti.

«Dopo quattro anni di costante crescita – afferma a questo proposito il segretario generale della confederazione trentina, Paolo Burli – registriamo una battuta d'arresto nel tesseramento. Il dato ha diverse ragioni: in primo luogo, il perdurare della crisi nei settori dell'industria e dell'edilizia, settori in cui si registra un decremento di circa 700 iscritti, ma anche le modifiche introdotte dalla legge Fornero ai meccanismi di accesso ai servizi per la richiesta della disoccupazione. Ciò penalizza soprattutto la categoria del terziario che chiude con circa 1.300 iscritti in meno».

«Analizzate a fondo queste ragioni, – argomenta Burli – siamo consapevoli della necessità di dover continuare ad investire sulla capacità del nostro sindacato di rappresentare e garantire tutela a lavoratori e pensionati in Trentino, anche con nuovi e più innovativi strumenti. La Cgil resta comunque l'organizzazione più rappresentativa a livello provinciale. Da qui ripartiamo quindi affinché nel corso del 2015 si possano recuperare i livelli di tesseramento degli anni scorsi, a partire dai giovani per i quali abbiamo appena licenziato un progetto specifico».

«Di tutto questo – conclude Burli – dovremo discutere nell'imminente appuntamento con la conferenza di organizzazione che terremo a Dro il prossimo 22 giugno. Sarà l'occasione per definire e condividere le strategie per rafforzare il sindacato in Trentino, a partire dalla capacità della Cgil di stare sul territorio e nei luoghi di lavoro con rinnovato slancio e con pratiche più efficaci di contrattazione e di tutela. Abbiamo tutte le potenzialità per riuscirci».