Dopo oltre venti anni dal varo della prima legge completa sulla previdenza complementare, risalente al 1993, che regola la costituzione e il funzionamento dei Fondi integrativi, lo sviluppo del settore lascia ancora molto a desiderare. L’intento del legislatore all’epoca era chiaro: generalizzare il secondo pilastro previdenziale, dando preferenza ai fondi negoziali anziché ai fondi aperti e utilizzare la leva fiscale come strumento incentivante. La necessità di imprimere uno sviluppo rapido ai Fondi pensione complementari appariva chiara ed urgente dopo che le riforme previdenziali degli anni “novanta” avevano introdotto per le nuove pensioni il calcolo con il sistema contributivo che avrebbe abbassato notevolmente il tasso di sostituzione, dato dal rapporto tra stipendio e pensione soprattutto per le generazioni più recenti.

L’Inca Cgil il 23 aprile p.v. alle ore 10.00 presso il Centro Congressi Frentani, sala Latini – Via dei Frentani 4, ha organizzato un’iniziativa su: “La previdenza complementare: a più di 20 anni dall’avvio quali prospettive per il suo futuro?”. Il programma prevede una presentazione a cura di Fulvio Fammoni , presidente dell’Associazione Bruno Trentin, l’introduzione di Morena Piccinini, presidente Inca e l’illustrazione della ricerca “Fondi pensione negoziali: un’opportunità da cogliere”, di Clizia Savarese. Parteciperanno alla tavola rotonda, che inizierà alle ore 11.00 e che sarà moderata da Fulvia Colombini, del Collegio di Presidenza dell’Inca: Mauro Marè, presidente Mefop, Leonardo Tais, direttore centrale Area vigilanza Covip, Michele Tronconi, presidente Assofondipensione, Maurizio Agazzi, direttore Fondo pensione Cometa, Marco Lo Conte, giornalista del “Il Sole 24 ore”. Le conclusioni saranno affidate a Vera Lamonica, segretario confederale Cgil.