“Per nascondere i veri problemi del settore, Asstra non trova di meglio che evocare progetti limitativi del diritto sciopero”. Così, i segretari generali della Filt Cgil, Franco Nasso, della Fit Cisl, Giovanni Luciano, e della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, replicano all’associazione che rappresenta le aziende del trasporto pubblico locale, sottolineando che “Asstra dovrebbe alzare finalmente la voce e lanciare l’allarme sulla situazione di assoluto disastro esistente nell’intero settore, privo di risorse, con una regolamentazione carente e con un sistema delle imprese che non può ulteriormente sopravvivere a se stesso, per elevato numero, piccole dimensioni e condizioni economiche”.

“Il sindacato – ricordano i tre dirigenti di categoria – propone, da tempo, una vera riforma del settore che, insieme alle regole e alle risorse, promuova la riorganizzazione dell’assetto delle imprese, riducendone il numero attraverso l’aggregazione delle aziende, salvaguardando l’occupazione, in modo tale da realizzare un assetto industriale che è sempre mancato, come sembra essere anche nelle intenzioni del ministro Delrio, sulla base di alcune sue recenti dichiarazioni”.

Secondo Nasso, Luciano e Tarlazzi, “le situazioni di conflittualità esistenti nel settore originano, prima di tutto, da un sistema relazionale fortemente inadeguato, per responsabilità delle imprese che, tenendo il contratto nazionale bloccato dal 2007, non hanno fatto altro che alimentare il conflitto. Bisogna rinnovare rapidamente il ccnl e definire un sistema relazionale, di cui il tpl, per la sua assoluta delicatezza, ha urgente bisogno, per regolare il confronto sindacale e contenere le occasioni di conflitto".

Abbiamo chiesto un incontro a Delrio – sottolineano infine i tre sindacalisti –, e tra i tanti problemi aperti nei trasporti, la questione del tpl è fra le priorità che intendiamo portare al ministro, in occasione di questo confronto, le nostre idee sul settore che possano affrontare nella maniera corretta il tema delle relazioni sindacali e dell’esercizio dello sciopero che non necessita, come sostiene Asstra, di ulteriori interventi regolatori anche di carattere legislativo, ma di un sistema relazionale corretto che riconosca ruolo e rappresentatività delle organizzazioni sindacali di categoria”.