“Chiediamo aiuto alle istituzione locali e nazionali per evitare anche un solo licenziamento dei 364 dipendenti del call center 4U. Le istituzioni si facciano carico della realtà produttiva palermitana, che  non può scomparire dal territorio. A parte Almaviva,  leader di mercato nell’ousourcing, anche il call center 4U  è una realtà che dà lavoro ai palermitani”. A dichiararlo è Francesco Brugnone, rappresentante Slc Cgil del call center 4U, che esprime la forte preoccupazione dei lavoratori, dopo la decisione dell’azienda che martedì scorso ha deciso di mettere in mobilità 175 dipendenti (165 operatori e 10 componenti di staff).

“Aver aperto la procedura per 175 lavoratori, con un  tavolo istituzionale aperto,  significa  incrinare i rapporti e la possibilità di trovare soluzioni”, aggiunge Brugnone che, in vista dell’incontro di giovedì con l’assessore Giovanna Marano, chiede alle istituzioni di fare la loro parte. L’ad di 4U – contesta l’Slc locale –, ha disatteso l’accordo siglato a gennaio sul piano di rientro degli stipendi. la busta paga di marzo, che doveva essere erogata entro il 5 aprile, non è stato versato nemmeno alla scadenza contrattuale del 15 aprile.

“In maniera unilaterale, senza darne comunicazione nemmeno all’assessorato, quando ha aperto la procedura di mobilità, l’amministratore delegato ha rinviato il pagamento delle spettanze al 30 aprile – aggiunge Brugnone –.  L’azienda, da noi, non ha portato un solo lavoro, solo la mobilità, ma intanto continua a fare utili con i franchising  in giro per la Sicilia. Sappiamo che in questi giorni stanno aprendo altri call center in franchising a Palermo, chiamati 4U Italia o Key 4U, che lavorano le  commesse girate da 4U. Se non si vuole fare morire i call center palermitani, già minacciati dalle delocalizzazioni, le istituzioni politiche devono dare un segnale forte, intervenendo e facendo applicare le leggi del settore”.