"Il documento di economia e finanza, predisposto dal Governo, prevede la cessione, per fare cassa, della partecipazione in St Microelectronics holding da parte del ministero dell’Economia. Il soggetto che rileverà la partecipazione sarà il fondo strategico italiano, società non esattamente pubblica, il cui azionista principale è la Cassa depositi e prestiti". Così in una nota Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom Cgil.

"Pertanto, con questa operazione il Governo sancisce almeno una diluizione del suo pacchetto azionario. Questa privatizzazione mascherata viene, tra l'altro, effettuata senza garanzie di investimenti o di possibili nuove strategie industriali di crescita, da parte del nuovo soggetto proprietario. Per l'esecutivo, il cambio di proprietà serve solo a fare cassa e non a rilanciare un settore strategico come quello della microelettronica, tra i più avanzati in Italia, evidenziando ancora una volta il completo disinteresse da parte del'esecutivo, riguardo il futuro industriale di StMicroelectronics nel nostro Paese", prosegue la dirigente sindacale.

"Il tutto, s'inserisce in uno scenario già negativo, per la mancata conferma dei 540 milioni previsti entro il 2017 dai piani industriali di StM e per la posizione di completa chiusura rispetto al rinnovo del contratto di secondo livello. Serve immediatamente un incontro presso il ministero dello Sviluppo economico, per avere garanzie che questo passaggio di quote non metta in discussione gli equilibri tra Italia e Francia, in verità, in parte già compromessi dalle evidenti differenze di investimenti effettuati dai due governi, dove la Francia la fa da padrona", aggiunge l'esponente dei metalmeccanici della Cgil..

"Occorre invece che il nostro Governo sia parte attiva nella costruzione di politiche industriali che rilancino l’investimento tecnologico, anche recuperando gli ingenti finanziamenti che l'Europa ha messo a disposizione per il settore della microelettrocnica", conclude Turi.