La Cgil di Palermo terrà un’iniziativa a Casteldaccia per ricordare per la prima volta Andrea Raia, caduto il 5 agosto del 1944 in difesa dei diritti del popolo, il  primo di un lungo elenco di dirigenti sindacali assassinati dalla mafia nel secondo dopoguerra. Oggi il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo, ha incontrato la figlia, Santa Raia, di 89 anni, e il resto dei familiari, per avviare insieme ai familiari e al comitato Andrea Raia l’organizzazione della giornata in memoria del segretario della Camera del lavoro, ucciso davanti alla sua abitazione la sera del 5 agosto di 71 anni fa, mentre, con la sedia in mano, stava rientrando a casa a fine giornata. Venne colpito alle spalle. Nessuno pagò per la sua morte. 
     
“Il motivo che ispira la nostra azione – dice Enzo Campo, segretario della Cgil di Palermo – è strappare dall’oblìo e riconoscere onore, dignità e diritto alla memoria ai nostri dirigenti sindacali, a tutti i dirigenti del movimento  contadino assassinati dalla mafia, non solo a quelli più noti, ma anche ai meno conosciuti. Non esistono vittime minori: tutti i sindacalisti uccisi sono morti per la libertà e la democrazia in Sicilia e nel nostro Paese. E proprio per questo, non devono esistere più morti non commemorati. Il patrimonio della memoria è fondamentale per tutti, soprattutto per le giovani generazioni. Non pensiamo solo a militanti, iscritti e dirigenti. Ogni nostro martire fa parte della storia più bella e coraggiosa d’Italia, una storia che non si rivolge alla destra o alla sinistra, ma è storia di tutti. Non è solo un fatto di ricorrenza rituale. Recuperare la memoria significa mantenerla viva”.
    
La Cgil ha creato un dipartimento che si occuperà del ricordo dei sindacalisti uccisi e della realizzazione di un calendario della memoria. Dopo la commemorazione di Calogero Cangelosi a Camporeale, e quella di Andrea Raia in estate, seguirà un'iniziativa per ricordare il 7 agosto, a Caccamo, una figura dimenticata del movimento contadino, quella di Filippo Intili, dirigente della locale Camera del lavoro, ucciso 63 anni fa dalla potente mafia del suo paese. “Sono contento di aver avuto l’incarico di coordinare le iniziative per ridare la memoria a questi  nostri caduti – afferma il responsabile del dipartimento Legalità della Cgil di Palermo, Dino Paternostro –. I familiari di Raia hanno accolto di buon grado l’iniziativa. Stiamo lavorando alla realizzazione di un calendario della memoria che, ripercorrendo le storie dei nostri sindacalisti uccisi, possa diventare punto di riferimento per i giovani, per la società e per i lavoratori”.
   
Con i funerali di Stato a Corleone per Placido Rizzotto, nel maggio del 2012, alla presenza dell'allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la Cgil ha voluto sottolineare che i morti del sindacato riguardano l’intera storia nazionale. “Dopo le guerre, l’Italia è stata ricostruita con il sangue e il sacrificio di questi dirigenti. Pertanto, togliere il velo dall’oblìo – aggiunge Campo –, per la Cgil, che ha intestato la Cdl di Palermo a Giovanni Orceli,  significa dimostrare di essere capaci di riprenderci un’identità che ci appartiene. Un’identità talmente grande che è diventata la storia stessa del Paese. In un periodo in cui l’identità e il valore del lavoro vengono messi in discussione, dobbiamo ricordare che c’è stato chi invece per difendere il lavoro e la giustizia sociale ha immolato la vita. Il movimento antimafia non nasce con le stragi del 1992, ma ha origini molto più antiche. È sorto con i  fasci siciliani, da quel movimento guidato dai braccianti e dalle organizzazioni della sinistra, in particolar modo dalla Cgil”.