Fuori programma questo pomeriggio, all'Ordine del medici, durante lo svolgimento del convegno 'Ricerca sanitaria e biomedica ligure: quali sviluppi e sinergie possibili?, organizzato dall'assessorato alla salute della Regione Liguria. Mentre parlava l'assessore regionale Claudio Montaldo, i rappresentanti dei circa 150 ricercatori precari del San Martino-Ist e del Gaslini si sono alzati in piedi in segno di protesta.

Su richiesta del segretario provinciale di Nidil Cgil, una ricercatrice ha portato la testimonianza della propria esperienza. Un dirigente del Gaslini, prendendo la parola subito dopo, ha precisato che nel convegno si parla di futuro della ricerca, ma che senza questi ricercatori non c'è futuro nella ricerca.

I ricercatori precari del Gaslini e del San Martino-Ist sono biologi, biotecnologi, tecnici, chimici, medici e data manager, impegnati nella ricerca oncologica, genetica, epidemiologica, microbiologica, nella ricerca di base, ma anche in attività assistenziali di diagnostica. Molti si occupano di ricerca sanitaria traslazionale, vale a dire in quella ricerca che trasforma le innovazioni scientifiche in applicazioni cliniche, in particolare in campo oncologico.

Tutti sono laureati, molti hanno conseguito dottorati di ricerca o hanno anche terminato la specializzazione, nella maggior parte sono donne, con un'età media di circa 40 anni. La loro anzianità media di lavoro (precario, con contratti rinnovati di anno in anno) al San Martino-Ist e al Gaslini è di 10-15 anni, ma ci sono anche anzianità di 25-27 anni.

"Da anni, la Regione promette la loro stabilizzazione. Intervenendo al convegno hanno voluto ricordare che, se la ricerca sanitaria è un'eccellenza della Liguria, è un'eccellenza fatta sul precariato", spiega Laura Tosetti, segretario generale Cgil Nidil di Genova.

"Nell’occasione, le rappresentanti dei ricercatori del Gaslini e del San Martino Ist  hanno consegnato una lettera con i contenuti della situazione a Giovanni Leonardi, direttore generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del ministero della Salute", aggiunge la dirigente sindacale.