L'andamento del fondo Cometa, fondo di previdenza complementare del settore metalmeccanico, è positivo sia in termini di rendimenti, sia in termini di costi. Lo affermano in una nota congiunta Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Federmeccanica, Assistal, ovvero le parti costitutive, che si sono incontrate venerdì 20 marzo per una valutazione comune sull'andamento del fondo stesso e sui recenti provvedimenti legislativi che rischiano di comprometterne risultati e stabilità nel tempo.

"Comune - si legge nella nota - è la preoccupazione derivante dai recenti provvedimenti del Governo in materia di previdenza complementare di secondo pilastro e in particolare di quella negoziale. In particolare dopo gli interventi di legge relativi all'utilizzo del TFR in busta paga e all'aumento della tassazione dei rendimenti, che certamente non favoriscono il risparmio previdenziale, il disegno di legge sulla concorrenza, se non adeguatamente corretto, costituisce un grave vulnus al sistema della previdenza complementare così come fino ad oggi è stata voluta dal legislatore e dalle parti sociali che ne hanno garantito la nascita e lo sviluppo dedicando ad essa risorse proprie della contrattazione collettiva ricercando delicati equilibri tra esigenze previdenziali dei lavoratori e costi, anche amministrativi, delle imprese".

"Infatti - proseguono Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Federmeccanica e Assistal - la prevista possibile apertura dei fondi negoziali alla raccolta individuale non genera la crescita dei fondi negoziali, ma li svuota del principale elemento distintivo che ha consentito in questi anni di costruire proposte di investimento pensionistico direttamente collegate ai bisogni della categoria. Inoltre, la portabilità del contributo del datore di lavoro ad altre forme previdenziali complementare, lungi dall’essere elemento di vera liberalizzazione, introduce gravi elementi di instabilità nella costruzione di un percorso previdenziale spingendo le forme pensionistiche verso investimenti di breve periodo che mal si configurano con il ruolo di investitori istituzionali previdenziali di lungo periodo".

"Pur alla luce di tutti questi elementi, le parti istitutive Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Federmeccanica ed Assistal e il Fondo Cometa proseguiranno nell’informazione ai lavoratori metalmeccanici sulla bontà dello strumento previdenziale - si legge ancora nella nota - continuando a praticare quei valori distintivi dei fondi negoziali quali: l’assenza di conflitti di interesse, la minimizzazione dei costi di gestione, la ricerca di investimenti che coniughino rendimenti e responsabilità sociale, crescita dell’economia reale del nostro Paese e assenza di speculazione. Su tali basi le parti interverranno in tutte le sedi opportune a partire da Governo e Parlamento affinché si modifichino i recenti provvedimenti e si riconsegni l’importanza strategica, riconosciuta in tutti i paesi, al secondo pilastro previdenziale negoziale".