"Per quanto riguarda la formazione professione in tutte le filiere, il fallimento della Giunta Crocetta è evidente. Sordo alle richieste del sindacato, naviga a vista, senza prospettare soluzioni, mentre il dramma sociale si acuisce”. Lo sostengono Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil scuola, che rilanciano la vertenza con una serie di scioperi e iniziative territoriali di protesta, che si terranno dal 23 al 27 marzo e culmineranno il 30 marzo nello sciopero regionale di tutti i lavoratori del comparto, accompagnato da una manifestazione.

“Il governo brancola nel buio – sostengono le sigle –, nell’assoluta mancanza di progetto, alternando demagogia e cinismo nell'affrontare i problemi”. A una lunga nota, i sindacati di categoria affidano il punto della situazione, reiterando le loro richieste. Si va dall’obbligo d'istruzione, ambito in cui, scrivono, “si riscontra un grande deficit di programmazione e l'incapacità di reperire risorse adeguate, anche in presenza del riparto ministeriale. Questo, insieme all'ormai storico ritardo dell'amministrazione nella chiusura dei rendiconti e nello svincolo delle fideiussioni, provoca la crisi degli enti storici, che, in situazioni debitorie ormai insostenibili, licenziano il personale, come nel caso del Ciofs e dell'Engim, mentre ancora si aspetta ‘il suono della campanella’, di recente annunziato dall'assessore Lo Bello”.

Per quanto riguarda la formazione, i sindacati parlano di “nubi dovute all’assenza di risorse. Mentre a pochi mesi dalla conclusione della seconda annualità del piano giovani, le attività formative, già partite in ritardo, rischiano di non avere alcuna copertura economica né vi sono certezze sulla nuova programmazione”. Inoltre, c'è la questione degli interventi continui dei Tar, “che demoliscono gli atti dell’amministrazione, senza che questa faccia nulla per garantire il servizio e il lavoro degli operatori”.

Problemi anche per quanto riguarda il Ciapi, “cui la Giunta ha affidato copiose risorse per affrontare la questione dei lavoratori rimasti disoccupati, dopo che i loro enti sono stati disaccreditati, ma che ora sostiene di non poter  più ricevere la prestazione dei lavoratori impegnati nel progetto – scrivono ancora Flc, Cisl e Uil scuola –. Anche per gli ex sportellisti la situazione resta incerta, con una proposta del governo “difficilmente realizzabile, se non accompagnata dalla disponibilità dichiarata degli enti ad assorbire tutto il personale, ma anche e soprattutto da impegni certi di Crocetta sulla garanzia di praticabilità delle soluzioni occupazionali”.

A fronte di tale situazione, non giungono notizie positive sul fronte degli ammortizzatori sociali. Con la loro protesta, le organizzazioni sindacali tornano a chiedere "l’erogazione dei finanziamenti pregressi e la chiusura dei rendiconti con procedure straordinarie, la definizione delle risorse necessarie per i nuovi bandi, l’avvio dei servizi per il lavoro e la piena occupazione degli addetti all’interno anche di sistemi cooperativi, la copertura di tutti i periodi di ammortizzazione sociale e dei contratti di solidarietà avviati".