“I provvedimenti annunciati dal Governo con la 'Buona scuola' sono un ulteriore attacco alla scuola pubblica, ai precari e ai diritti dei lavoratori. Non si intravede alcun segno di vera innovazione, ma si continua nella stessa direzione fallimentare delle riforme precedenti”. Così la Cgil e la Flc di Siena commentano le ultime misure sulla scuola del Governo Renzi.
 
“Si trasformano le scuole in luoghi simili alle aziende – proseguono i due sindacati –, cancellando democrazia e contrattazione. L’istruzione viene piegata alle logiche del mercato, smarrendo quei contenuti culturali e sociali che sono fondamentali per garantire inclusione e uguaglianza. Non ci sono investimenti per migliorare la qualità formativa e valorizzare il lavoro”.
 
“Le proposte del Governo sono da respingere – spiegano le due sigle della Cgil –, perché riducono i salari e affermano un potere discrezionale dei dirigenti in tema di valutazione. Sulla stabilizzazione dei precari, denunciamo molta confusione sulla pelle di 150.000 lavoratori, chiedendo al governo innanzitutto coerenza con gli impegni presi sulla loro stabilizzazione. Inoltre, siamo radicalmente contrari alla concessione di sgravi fiscali a favore delle scuole paritarie, sconvolgendo così i principi e i valori della Costituzione, mentre si continuano a tagliare risorse alle scuole statali, si chiedono contributi alle famiglie e gli edifici scolastici cadono a pezzi e sono sempre più insicuri”.
 
“Vogliamo una riforma dell'istruzione che parta dal basso – concludono le due organizzazioni –, coinvolgendo tutte le forze disponibili a un vero cambiamento. Per tutti questi motivi, crediamo sia giusto condividere le ragioni che domani, 12 marzo, porteranno in piazza gli studenti medi contro la 'Buona scuola' del Governo Renzi”.