"Nonostante la vigenza di un accordo sulle relazioni sindacali, ci sono temi sui quali la Regione Lazio fatica a interloquire con le organizzazioni sindacali. La sanità è certamente uno di questi, e se consideriamo il peso specifico di questo settore nel bilancio regionale, comprendiamo meglio la sua importanza". Cosi', in una nota, Roberto Giordano, della segreteria della Cgil di Roma e del Lazio.

"Nonostante una richiesta d’incontro specifica alla cabina di regia del Ssr, sul tema delle liste di attesa e sulla verifica del riscontro relativo agli atti aziendali delle Asl - che ci sembra rechino qualche problema -, inoltrata quasi un mese fa, non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Le relazioni sindacali non si esplicitano solo con un atto formale, ma sono tali se si condividono percorsi e si prova a scendere nel merito delle singole materie affrontate. Per il settore della sanità, non ci sembra di poter dire che il confronto con le confederazioni regionali abbia subìto particolare impulso", continua il dirigente sindacale.

"Inoltre, rimane in piedi la necessità di un confronto, di natura più generale sull’applicazione dell’Isee. Com'è noto, il nuovo indicatore è già entrato in vigore, la nuova procedura pure - assai più complessa - e le soglie di accesso ai servizi sono rimaste le stesse: cosa aspetta la Regione ad avviare un confronto serrato per dare direttive utili, sia per i servizi che eroga direttamente, che per l’insieme degli enti locali? È chiaro a tutti che il nuovo sistema, se non governato, rischia di essere penalizzante per le fasce più deboli della popolazione? Noi continuiamo ad essere fiduciosi che si avvii un confronto immediato su entrambe le partite, ma, finita la fiducia, porteremo lavoratori e pensionati sotto la Regione", conclude l'esponente Cgil.