L’iniziativa dello sportello di ascolto Cgil nasce da una sinergia nata tra un’organizzazione sindacale come la Cgil e una sua costola, il Silp, che rappresenta la categoria dei lavoratori della Polizia di Stato. Le organizzazioni sindacali della Cgil e del Silp sono entrambe da sempre molto attente alle questioni sociali e ad assicurare il benessere psicofisico dei propri iscritti. Personalmente, nella triplice veste di lavoratrice, di dirigente sindacale e, soprattutto, di psicoterapeuta, ho avuto l’opportunità di maturare, negli ultimi anni, un’ampia esperienza sui temi della violenza di genere e delle altre forme di discriminazione e di violenza psicologica, grazie all’attività svolta presso due sportelli Silp, uno sullo "stress lavoro correlato" e l’altro dedicato al disagio degli operatori della Polizia di Stato.

Qualche tempo fa, mi è capitato di confrontarmi con le compagne della Camera del Lavoro, Teresa Potenza e Grazia Zimmaro, che si occupano rispettivamente della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e della povertà e disagio sociale. In quella occasione, è emersa una interessante comunione d’intenti e la considerazione che, data la preoccupante congiuntura economica e le relative conseguenze psicologiche e sociali che finiscono per incidere sui lavoratori, sarebbe stato utile e necessario creare uno spazio di ascolto volto ad accogliere le istanze di quanti, in particolare donne, reclamano un’efficace tutela dei propri diritti contro ogni forma di discriminazione.

I dati parlano chiaro. In Campania le risorse destinate alle cosiddette “fasce deboli”( bambini, anziani e disabili) hanno subito un taglio di enormi proporzioni, indebolendo oltremodo un welfare già carente. A ciò si aggiunge l'attuale crisi economica che non fa altro che incidere negativamente sull'intricata sfera delle relazioni familiari determinando una recrudescenza dell'aggressività che spesso sfocia in tragedia per la donna. I dati relativi alla violenza di genere, infatti, attestano un trend in costante aumento, una tragica mattanza che non accenna a diminuire.

Il fenomeno della violenza intrafamiliare e del femminicidio è per sua natura multifattoriale: la sua eziologia è da ricercarsi in cause di vario tipo: biologico, psicologico e sociale. E' un fenomeno trasversale che non fa distinzione di ceto sociale, di livello culturale o economico.

Si può parlare di violenza in molti casi: in ambito lavorativo, se la lavoratrice è costretta a dimettersi entro il primo anno di vita del bambino (dimissioni in bianco); se la lavoratrice subisce molestie sessuali; in ambito familiare, se il coniuge priva la moglie della possibilità di lavorare fuori casa; se la sottomette con la forza fisica, procurandole lesioni e ferite; se, infine, svaluta ogni manifestazione della sua personalità poiché il femminicidio è un processo che inizia con la mortificazione della donna, con la negazione della sua identità. L’omicidio rappresenta solo l’ultimo atto.

Queste valutazioni hanno spinto la Camera del Lavoro Metropolitana di Napoli a sottoscrivere un protocollo d'intesa con il Silp/Cgil sulle attività di contrasto a tutti i fenomeni di discriminazione e violenza fuori e dentro i luoghi di lavoro. Le parti, in accordo con altri Enti e Istituzioni, si sono poste altresì l’obiettivo di svolgere un’attività di sensibilizzazione, di formazione e informazione sui temi suddetti, attraverso varie forme di divulgazione (seminari, convegni, simposi) con lo scopo di contribuire alla nascita di una nuova cultura delle pari opportunità e della parità di genere.

* Direttivo provinciale Silp Cgil