"Forte preoccupazione per il dramma che si sta consumando in Libia, per le minacce del cosiddetto stato islamico e per le prime dichiarazioni uscite da autorevoli esponenti del governo per fortuna rientrate dopo l'intervento del presidente del consiglio", così in una nota la segreteria della Cgil di Bologna. Che continua: "Ci uniamo ai tanti che dicono 'no all'intervento militare in Libia'; ancora una volta ribadiamo la necessità di una forte iniziativa diplomatica che affronti alla radice le cause del conflitto. Nessuno può convincerci che, in una situazione così delicata, un intervento militare possa servire a riportare alla normalità una situazione degenerata anche e soprattutto per il troppo disinteresse della comunità' internazionale". 

"Non possiamo ancora una volta non chiedere con forza alla diplomazia internazionale di affrontare quello che è e rimane il cuore del problema ovvero il conflitto israelo/palestinese – conclude il comunicato –: se esso trovasse finalmente una equa e seria definizione il Medio Oriente cambierebbe faccia".