"In previsione del vostro incontro con il ministro Lupi e l’amministratore delegato di Costa Crociere  M. Thamm, vogliamo comunicarvi  le preoccupazioni, nonché il disappunto, in merito al trasferimento di parte dell’azienda ad Amburgo. Siamo fermamente convinti che ciò sia solo l’inizio di un piano di smobilitazione che coinvolgerà da un minimo di 500 a un massimo di 600 persone". Chi parla è la Rsu aziendale di Costa Crociere, che ha inviato una lettera aperta al presidente della Regione Liguria, Burlando, al sindaco di Genova, Marco Doria e al Presidente dell'Autorità portuale.

"Il primo taglio potrebbe essere di circa 130 dipendenti sui 160 coinvolti nel trasferimento di Marine Operation e altri dipartimenti ad Amburgo; è presumibile che vengano trasferiti non più di 30/40 degli attuali componenti di questi dipartimenti, senza garanzie occupazionali per i restanti. Il cambiamento dell’ufficio armamento da italiano a tedesco (quindi con personale da italiano a tedesco) comporterà un impoverimento della marineria italiana: infatti, sempre nel medio lungo periodo, riteniamo plausibile la graduale sostituzione del personale di macchina italiano con altro comunitario, incominciando dalle posizioni di comando (direttori di macchina e direttori di macchina in seconda) e del personale italiano di coperta, anche in questo caso, iniziando da comandanti e comandanti in seconda", continua la lettera.

"La nostra convinzione è anche avvalorata dal fatto che sul sito di Carnival Maritime sono già uscite delle 'job offers' per la ricerca di personale, sia di terra che di bordo. Costa Crociere sta portando avanti questo piano nella maniera più misurata e mirata possibile, per non incorrere nelle reazioni di tutti i lavoratori. La motivazione del piano di trasferimento delle attività operative è la convinzione dell’amministratore delegato Thamm dell’incapacità del personale italiano a gestire le criticità. Questa Rsu è profondamente indignata dalle dichiarazioni rilasciate ai dipendenti il 29 gennaio scorso da Mr Thamm, che discreditano e discriminano la professionalità dei lavoratori di codesta società e di tutta la categoria, al solo scopo di voler trasferire un’azienda sana in Germania. Non vorremmo che gli incidenti avvenuti sulle nostre navi e le diverse avarie tecniche, assolutamente fisiologiche per l’attività svolta, venissero utilizzate da Mr. Thamm in maniera del tutto pretestuosa  e strumentale. A conferma di ciò, il controsenso risiede nel fatto che non è stato rimosso il responsabile dell’ufficio tecnico", conclude la Rsu.