Secondo le stime del Sunia, circa 500 famiglie toscane sono a rischio sfratto nei primi sei mesi del 2015. Dai prossimi giorni, avrà inizio il percorso di confronto da parte del Consiglio Regionale della Toscana sulla Proposta di Legge di revisione delle norme sull'edilizia residenziale pubblica approvata dalla giunta regionale, su proposta dell'Assessore Stefania Saccardi.

“Si tratta di norme che modificheranno profondamente la vita di chi attualmente vive nelle case popolari e che incideranno significativamente sulle aspettative dai tanti che attendono, da molto o da poco - o che non ancora si trovano in una situazione di bisogno -, l'assegnazione di un alloggio pubblico. Sarebbe dunque auspicabile che si aprisse una discussione accurata e accorata su questo tema tra le forze politiche e l'opinione pubblica: per parte nostra, come Cgil, ci adopereremo assieme alle altre organizzazioni sindacali dei lavoratori e degli inquilini perché questo accada”, dicono Maurizio Brotini, segretario regionale Cgil, e Roberto Bardi, coordinatore dipartimento regionale ambiente e territorio Cgil Toscana.

In questi anni, grazie alla Legge vigente, i Sindacati Confederali e degli Inquilini hanno potuto svolgere attraverso la presenza nelle Commissioni riguardanti le graduatorie una preziosa funzione di trasparenza e di tutela degli interessi sia degli assegnatari sia di coloro che si trovavano nelle graduatorie. “Si recuperi quindi questo aspetto - insistono i due sindacalisti -, nell'interesse degli assegnatari e dei disoccupati, lavoratori deboli e precari. Si valorizzi il sistema delle Autogestioni, per prevenire fenomeni di degrado ed intolleranza. Si proceda ad una revisione 'laica' e non ideologica dei punteggi confrontandosi con le parti sociali, si dia certezza sui canoni di locazione e sull'utilizzazione dell'Isee e non si rimandi l'intervento sul numero dei Lode, dei Consigli d'Amministrazione e soprattutto sui soggetti gestori e sulle modalità ed i costi della manutenzione del patrimonio esistente”.